Ci vediamo da Arianna è il nuovo programma di TV2000, in onda dal lunedì al venerdì alle 14 sul canale 28 del digitale terrestre (140 sulla piattaforma Sky). A condurlo è la bionda Arianna Ciampoli. La presentatrice racconta al nostro settimanale questa nuova esperienza e interviene con profonda emozione sulle recenti tragedie che hanno funestato la sua amata terra natale, l’Abruzzo.
«C’è un po’di me in questo studio»
Arianna Ciampoli come definiresti il tuo nuovo programma?
«La parola chiave è casa. Di solito, tramite la televisione entro nelle case delle persone che mi accolgono con affetto, e stavolta restituisco la cortesia: invito il pubblico a prendere un caffè, o un tè, “a casa mia”. Non è finzione: lo studio riproduce fedelmente l’atmosfera di casa. Ho anche contribuito ad arredarlo un po’, portando qualche oggetto a cui tenevo».
I programmi Tv del pomeriggio Arianna Ciampoli si occupano da diverso tempo anche di cronaca nera. Lo farai anche tu?
«A me piace ascoltare le storie, incontrare le persone. Spero di creare un clima che renda lo studio un posto dove raccontarsi sentendosi a casa, in libertà. La cronaca nera ha bisogno di altri tempi e modi. E a volte anche luoghi».
Qual è l’Italia che ti piace raccontare nella tua trasmissione?
«Quella che cerca sempre la felicità. E che, ogni tanto, la trova!».
* «Rimpiango la Tv
Idei ragazzi»
In passato Arianna Ciampoli sei occupata anche della Tv dei ragazzi, un genere ormai un po’ accantonato. Come mai?
«Quella televisione serviva non solo ai ragazzi. Insegna-( va ai conduttori a giocare. A prendere il gioco sul serio, perché per i bambini, non dimentichiamolo, giocare è la cosa più seria che ci sia».
Sei nata a Pescara. Da abruzzese come hai vissuto i recenti eventi legati ai terremoti e alla slavina che hanno flagellato la tua bellissima terra?
«Viviamo nell’era della globalizzazione, ci ripetiamo che siamo cittadini del mondo, ed è bello immaginare che le radici non siano così importanti. Ma quando c’è stato il terremoto dell’Aquila | ho capito che non è e non sarà f mai così. “Radici” non è una | parola qualunque, non è un concetto astratto. Ho sentito che se la mia terra tremava, tremava anche il mio cuore, in un modo diverso da quello degli altri che non sono nati lì. Sto rivivendo la stessa sensazione. La mia terra trema e soffre ancora, senza sosta, e io tremo con lei. Ovunque io sia, sono lì, con le persone che la abitano».
tratto da Vero
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