Articolo dedicato a Giulio Berrutio da Vero che sarà Boss in Squadra AntiMafia su Canale 5. (da giovedì 8 settembre in prima serata su Canale 5, per dieci puntate).
«Erano anni che volevo far parte di un progetto così e mettermi alla prova in un film Tv d’azione»,
spiega Giulio Benuti, attesa new entry della serie che, ancora lo scorso autunno, ha continuato a collezionare notevoli ascolti, quando altre fiction di casa Mediaset registravano, invece, un sensibile calo di spettatori.
«Penso che sia il progetto di cui sono più fiero da quando faccio questo mestiere. E stata un’esperienza totalizzante e molto positiva. Sono sicuro che il pubblico apprezzerà questa nuova stagione, piena di sorprese e di personaggi che si sveleranno a poco a poco, ciascuno con delle storie forti alle spalle e alle prese con varie difficoltà, nel lavoro e nella vita».
Secondo l’attore romano, che ha fatto il suo ingresso in quello che definisce
«il primo capitolo di una trilogia, sono già stati scritti i prossimi due e, in autunno, inizieremo a girare il secondo», si tratta di episodi inediti «ancora più vicini alla realtà, e quindi alla gente, rispetto al passato».
Ricomparirà il boss a cui fa riferimento il titolo: Giovanni Reitani, interpretato da Ennio Fantastichini. Non ci saranno più Domenico Calcatene (Marco Bocci) e Rosy Abate (Giulia Michelini), ma arriverà una nuova squadra Duomo: a supportare chi è rimasto, ovvero Anna Cantalupo (Daniela Marra), Vito Sciuto (Dino Abbrescia), Bruno “Orso” Orsini (Massimo De Lorenzo), Benito Caputo (Roberto Salemi) e il questore Licata (Bruno Tonisi), oltre a Berruti-Nigro debutteranno Giano Settembrini (Davide Iacopini) e Rosalia Bertinelli (Silvia D’Amico).
«Attendevo un ruolo così!»
Sia Reitani che alcuni membri della Duomo dovranno, poi, fare i conti col fascino conturbante della lap dancer Patrizia Fiorelli (Caterina Shulha). E l’imprevedibile Filippo De Silva (Paolo Pierobon) sarà al centro di un clamoroso colpo di scena…
Ecco che cosa racconta a Vero TV Giulio Berruti, ricordando l’intensa preparazione sul campo e qualche curiosità del backstage. Con una piccola parentesi finale sul suo privato: quest’estate, dopo che si era diffusa la notizia della fine della sua relazione con la studentessa Maria Sole De Angelis, è stato avvistato in compagnia di Vittoria Malagò, figlia del presidente del Coni Giovanni Malagò e dell’attrice Lutrezia Lante della Rovere, nonché nipote di Marina Ripa di Meana. I due si conoscerebbero da anni, ma adesso, stando ai ru-mors, tra loro ci sarebbe qualcosa in più… «Sono un tipo piuttosto riservato e non vivo troppo bene il gossip…!»,
ci confida Berruti su Squadra Antimafia .
Nove mesi sul set e nessuna controfigura che ti sostituisse in scena, nemmeno nei momenti d’azione più adrenalinici. All’inizio delle riprese ti sei perfino rotto un gomito, ma non hai detto nulla a nessuno…
«Per me Squadra Antimafia ha rappresentato una prova di recitazione a 360 gradi. La attendevo da tempo! Quando è capitata ero al settimo cielo: non vedevo l’ora di affrontare situazioni diverse rispetto a quelle a cui ero abituato. All’intemo della squadra, tutti i personaggi sono ben delineati e definiti: ciascuno ha il suo passato, la sua storia, con cui dovrà fare i conti. Dopo aver letto la sceneggiatura, ho cercato di dare un’impronta al personaggio che fosse completamente mia. Mi sono voluto calare al cento per cento nei panni di Carlo Nigro, per questo ho vissuto tutto in prima persona. Per mia scelta, sono andato anche al Poligono di Tiro».
Giulio Berruti è Nigro in Squadra Antimafia Nove?
«Nigro è un personaggio che ha tantissime contraddizioni, il che, secondo me, lo rende molto interessante. Sfaccettato, profondo, complesso. È un professionista bravissimo. E sposato e ha una figlia, ma vive un rapporto difficile con la moglie ed è un pessimo padre. Ha un debole per le belle donne è un traditore. Tuttavia non ha il coraggio di lasciare la sua famiglia, perché è anche un po’ egoista… Nel corso delle puntate, comunque, si assisterà a una significativa trasformazione. Da un punto di vista umano è una figura vera, non edulcorata come avviene, spesso, in televisione. Per me è stato molto stimolante poter raccontare i numerosi aspetti di un uomo così istintivo, fisico e duro al primo impatto. Anche se, sotto sotto, ha grandissime insicurezze, vulnerabilità importanti che dovrà affrontare».
Non è, insomma, solo il nuovo “bello e rubacuori” sul modello dello chef Rocco, che hai interpretato in Matrimoni e altre follie…
«Certamente Carlo è un seduttore, ma sarebbe alquanto riduttivo considerarlo solo in quest’ottica…».
L’attore Giulio Berruti e i tratti in comune con il suo personaggio in Squadra Antimafia nove
«La grande forza di volontà e la serietà sul lavoro. Carlo è un lupo solitario, ha bisogno del branco, ma al tempo stesso lo rifugge. Questo lato contraddittorio lo porta a essere una persona dannata, non serena, anche se fa finta di esserlo. Forse anche io sono stato così per tanti anni. E magari lo sono ancora…».
Ti è pesato dover raccogliere il testimone di Marco Bocci, ovvero Domenico Calcaterra?
«Calcaterra e Nigro sono due personaggi distinti, con storie totalmente scollate tra loro. Il primo esce momentaneamente di scena per precise esigenze degli sceneggiatori. Considero Marco un bravissimo attore, che ha fatto un notevole lavoro, non solo nella serie, ma in tanti altri ruoli in Tv. Io, come il resto del cast, ho sentito un forte senso di responsabilità, avendo a che fare con un prodotto televisivo molto amato dal pubblico. Ha aiutato il fatto che io e altre new entry della serie fossimo già fan di Squadra Antimafia. E quindi ci siamo impegnati con l’amore e la professionalità di chi si sente felice e onorato di far parte di un simile progetto».
Ci racconti qualche aneddoto dal set?
«Con Davide Iacopini avevo già lavorato in passato: tra noi c’è un rapporto di grande stima e collaborazione reciproca. Dovete sapere che io e lui abbiamo in corso una sorta di “faida automobilistica” che dura da anni. Da quando, cioè, a Torino abbiamo partecipato a due gare di kart. Una l’ha vinta lui e una io. Sul set di Squadra Antimafia, quando dovevamo girare scene in auto’, l’uno inventava di continuo pretesti e scherzi per far allontanare l’altro in modo da mettersi, lui al volante. Ci siamo molto divertiti!».
Quando hai visto la prima puntata a montaggio ultimato, cos’hai provato?
«Sono entusiasta di quello che tutti quanti abbiamo realizzato. Certo, sono un perfezionista e vorrei sempre aver fatto meglio. Ma c’è anche la consapevolezza di aver dato il massimo».
Quali saranno i tuoi prossimi impegni?
«Girerò una coproduzione spagnola e inglese molto bella (Queens, ambientata nel 1500, ndr) e la nona stagione di Squadra Antimafia».
Sono ormai dieci anni che ti dedichi alla recitazione. Prima facevi il dentista. C’è voluto coraggio a mollare una strada già tracciata per un’altra incerta?
«E vero: mi sono laureato anni fa in Odontoiatria, con
specializzazione in Ortogna todonzia. In realtà, il motori più grande che mi ha sempri spinto ad affrontare certe sfi de, paradossalmente, è stati la paura. E, anche per il cam bio di vita radicale, è state proprio quel sentimento i portarmi a scegliere un lavo ro che tuttora mi piace molte e che faccio con passione».
Come va la vita privata?
«Allo stato attuale sono assolutamente, e felicemente, single. Esco da una lunga storia. In generale sono piuttosto riservato. Cerco di proteggere la mia privacy».
Sogni il matrimonio, il futuro?
«Credo che sia una cose meravigliosa. Secondo me, però, è una scelta che non va ragionata, ma sentita. Quando arriverà la persona che mi farà venire voglia di trascorrere il resto della mia vita cor lei, sarò il primo a chiederle la mano».
Articolo su Giulio Berruti tratto da Vero.