E adesso questa bella intervista dedicata a Bobby Solo che posa con il piccolo Ryan, l’intervista è stata tratta dalla rivista TOP.Nato a pane e musica e non perché fosse un vizio di famiglia, il padre di origine friulana lavorava per Alitalia, ma per una sorta di disegno del destino. Fin da giovanissimo infatti, si è avvicinato al rock e a quello che sarebbe diventato per sempre il suo alter eco professionale ossia Elvis Presley, Bobby Solo alias Roberto Satti classe millenovecentoquarantacinque, ha passato tutta la sua vita sul palcoscenico e tra alti e bassi, ha attraversato la storia della musica italiana da un decennio all’altro, conservando sempre la stessa carica, la stessa voglia di fare, lo stesso stile e soprattutto la stessa passione. E solo così da musicista di certo genere che si trasforma in un professionista vero, tanto da diventare artista di punta anche di una rassegna musicale alternativa come è il contro festival, appuntamento di fine estate di Castagnole delle Lanze in provincia di Asti e ideato dai Nomadi. È in quell’occasione che TOP ha incontrato Bobby solo in un’intervista faccia a faccia in cui cantante ha ripercorso tutta la sua vita e la sua carriera musicale proprio a cinquant’anni dalla sua prima esibizione a Sanremo
Bobby Solo dopo cinquant’anni sempre in pista
“in realtà non li preparo. Io non programmo mai niente, amo improvvisare le serate quando mi trovo di fronte al mio pubblico. I miei concerti solitamente sono composti da una decina dei miei brani più famosi e poi… Si vede. Dal blues al rock al jazz attraverso un repertorio vastissimo e lascio anche spazio all’improvvisazione. “
Bobby Solo qual è il segreto di una carriera iniziata nel nome di Elvis Presley
“credo che si stia proprio nella varietà del mio repertorio, che non è legato solo al Elvis e ha una lacrima sul viso, ma a tutta una serie di generi che vanno dal blues al rock. Bobby solo non è esclusivamente rock’n’roll. Chi mi segue dal vivo lo sa bene. In televisione, invece non mi è data la possibilità di spaziare, mi si chiede sempre solo di riproporre una lacrima sul viso pensando che così si faccia audience”
Bobby Solo momenti difficili!
“Sì tanti soprattutto tra il settantacinque e gli ottanta. Sono stati momenti veramente bui per noi canta fuori degli anni sessanta anche dal punto di vista economico. Li ho superati grazie all’aiuto di Dio. Sono cattolico e offri la preghiera e la mia salvezza”
non riusciva a vivere con i diritti?
“Certo con una lacrima sul viso avrei potuto vivere di rendita in quegli anni, peccato però che quando la scrissi non firmai io i diritti. Ero giovane e inesperto è così per tutta una serie di mie leggerezze i diritti finirono alla casa discografica. Quelli per me furono anni frementi, solo più avanti riuscì a riprendermi, credendo in me stesso e ricominciando con le serate. Piano piano mi vi sollevai fino a quando successe una cosa meravigliosa incontrare il mio amico Red Ronnie. Erano i primi anni novanta e lui mi convinse e mi aiutò a intentare una causa contro la casa discografica di una lacrima sul viso. Vinsi e riuscì a recuperare una grossa somma di denaro che mi permise di risollevarmi bene. Non ottenni tutti i soldi che avrei potuto guadagnare, ma per me fu una bella rivincita con la quale potrei aiutare i miei figli”