E ora un articolo dedicato alla bella e brava attrice Anna Safroncik che in Italia è stata protagonista di tante fiction di successo come le tre rose di Eva oppure il restauratore e altre ancora ma come si intuisce chiaramente dal suo cognome Anna Safroncik è di origine ucraina un paese fortemente martoriato dalla guerra contro la Russia. Ma non solo Anna Safroncik è anche fidanzata con l’attore Giulio Berruti anche se ancora di matrimonio non si parla la storia fra i due procede a gonfie vele, i due infatti innamoratissimi, sono stati inseparabili durante tutta l’estate che hanno trascorso tra Ischia, Ponza e il isole eoliche con Anna Safroncik che portava in continuazione foto del loro idillio. Sembrerebbe tutta una favola se non fosse per i conflitti fra la Russia e l‘Ucraina. Una crisi tragica e complessa che Anna Safroncik non può fare a meno di vivere sulla propria pelle, perché nel ucraina devastata dalla guerra risiedono ancora molti dei suoi affetti. Uno per tutti l’amatissimo padre e infatti dice
“vivo con angoscia ogni giornata e ogni minuto che mi separa dalle telefonate con i miei cari. Parte della mia famiglia risiede a Kiev e in altre città dove sono dilagati scontri. È difficile ed estenuante avere notizie parziali, vivere con la preoccupazione ed essere inermi, spero che il governo apre gli occhil e che la comunità internazionale possa essere meno indifferente nel ruolo diplomatico da assolvere”
Anna aveva solamente dodici anni quando in seguito alla separazione dei suoi genitori a seguito sua madre in Italia ad Arezzo. Era ilmillenovecentonovantatré e solo due anni prima lo ragna aveva sancito, in seguito all’esito di un referendum, la propria indipendenza dalla Russia e la propria apertura nei confronti dell’Occidente. Anna non ha mai esitato a ricordare la difficile situazione del paese in cui era nata e cresciuta, quando ancora l’indipendenza dalla madre Russia non era neppure immaginabili:
“mi rendevo conto che non si viveva in libertà, perché a differenza dei miei compagni di classe, io viaggiavo molto anche in Occidente. Mia madre che seguiva il suo corpo di ballo, portava all’estero il lago dei cigni, e anche mio padre che era un grande interprete di Traviata viaggiava di continuo”
Anna Safroncik preoccupata per la sua terra di origine
un privilegio quello di viaggiare che però ne aveva posto sotto gli occhi la realtà di un regime autoritario, uno scenario durissimo e quasi incomprensibile per una bambina appena adolescente come Anna Safroncik.
“Secondo il piano quinquennale comunista a noi a scuola dovevamo avere tutto uguale, i quaderni potevano essere solo di colore grigio”
e aggiunge
Anna Safroncik e i viaggi in occidente
“io invece tornavo dai miei viaggi con i quaderni colorati. Agli altri bambini sembravano una cosa magica quando portai delle gomme da cancelleria in regalo per i miei compagni di scuola, nessuno di loro le aveva mai viste prima la presero e se la mangiavano”
intervista ad Anna Safroncik tratta dalla rivista visto