Una band giovane. Un suono che oscilla tra il pop e il nuovo grunge. E un obiettivo che sta già nel nome: E.N.G.age. La parola inglese “engage”, infatti, significa impegno e presa di posizione: «Vogliamo esserci per la pace nel mondo, per la fine di tutti i conflitti, per la fine della povertà e dello sfruttamento», dichiarano i quattro musicisti sul loro profilo Facebook. Gli E.N.G.age sono Gennaro Caggiano, Simone Oddo, Andrea Santosuosso e Luca Meninno e grazie al singolo Tìns cold colà blue stanno facendo breccia nel cuore del pubblico. Vero ha incontrato Caggiano, chitarra e voce del gruppo.
«Telegiornali, sogni e incubi»
Gennaro, come mai avete scelto proprio questo nome per la band E.N.G.age?
«E.N.G.age ha un doppio significato. Il primo è quello di “ingaggio sociale”, impegno, perché tutti e quattro abbiamo il desiderio di dare voce ai giovani, che rappresentano il futuro della nostra società. E poi ha un altro significato, seguendo Facronimo “E.N.G”: energia, natura e gloria».
Di che cosa parlano le vostre canzoni?
«Attraverso la musica ci piace raccontare storie. Ci piace essere portavoci dei problemi dei giovani, del sistema scolastico e della politica. L’obiettivo è farci largo nel mondo in cui viviamo, un mondo difficile, pieno di insidie, che a nostro avviso potrebbe tornare a essere migliore soltanto con l’aiuto di tutti».
Dove prendete spunto per la vostra musica?«Dalle notizie che apprendiamo dai telegiornali. Ma anche dai nostri sogni e, soprattutto, dagli incubi».
C’è un artista con cui vi piacerebbe collaborare?
«Sono talmente tanti gli artisti, che sceglierne soltanto uno sarebbe impossibile. Oltre che sminuente».
Quanto è diffìcile per un gruppo giovane riuscire a emergere sulla scena?
«È molto difficile. Spesso la gente quando sente parlare di qualcosa di nuovo, anziché accoglierlo con entusiasmo si impaurisce. C’è tanta diffidenza. purtroppo, nei confronti del nuovo. Ma né io né il mio gruppo intendiamo cambiare rotta, anzi, continuiamo con grinta e caparbietà il nostro percorso, anche se non è facile».
«È come un grido di speranza»
Progetti in pista E.N.G.age?
«Ci stiamo concentrando sulla promozione del nostro singolo e allo stesso tempo, con grande entusiasmo, ci stiamo dedicando all’attività live per far conoscere la nostra musica a un pubblico sempre più vasto. Periodicamente, entriamo in sala di registrazione per completare il nostro primo album che non vediamo Fora di fare uscire per poter dar voce a chi una voce non ce l’ha. La nostra musica vuole essere un grido di speranza. Ma anche un mezzo per lanciare messaggi che ci stanno a cuore. La musica rappresenta l’unico strumento che abbiamo per poter essere ascoltati».
Intervista alla band emergente E.N.G.age tratta da Vero.