Luciana Littizzetto non ha mai nascosto di aver fatto una lunga «gavetta senza sconti». Ha dichiarato, infatti, in passato: «1 miei erano lattai, non ho avuto fidanzati importanti, non sono bellissima. È stata dura, all’inizio non sei niente di tutto quello che c’è in giro. Sei un Ufo».
«Bisogna essere autentici»
All’epoca era ancora lontano il successo poi ottenuto con Ciro, Mai dire gol, Quelli che il calcio. L’apice lo ha raggiunto definitivamente con lo spassoso siparietto domenicale che, dal 2005, tiene a Che tempo che fa (Raitre), presentato da Fabio Fazio, con cui la comica ha condotto anche due edizioni del Festival di Sanremo. nel 2013 e nel 2014.
E oggi che, per la terza volta, la Littizzetto siede al tavolo della giuria di Italia s Got Talenta non si è certo dimenticata dei suoi esordi. È inevitabile pensare a un collegamento con la sua esperienza personale quando racconta a Vero:
«Io lo dico sempre ai miei colleghi: se andassimo noi sul palco e ci dicessero di far ridere in cento secondi, non sarebbe proprio una passeggiata di salute. È diffìcile. Sei agitato, tremi. Ti ritrovi dal nulla con 1.500 persone davanti, pronte anche a fischiarti. Bisogna maneggiare con cura i concorrenti».
Ciascuno di voi giudici di Italia ’s Got Talent è guidato da un certo criterio. Per Nina Zilli, è l’emozione che qualcuno le suscita. Per Claudio Bisio, lo stupore. Frank Matana ha affermato che gli
piacciono molto quelli che cercano di non strafare, ma mostrano di essere bravi in modo naturale.
Tu invece che cosa cerchi Luciana Littizzetto?
«Sono d’accordo con Frank. Per me conta, innanzitutto, l’autenticità: chi si esibisce sul palco deve essere se stesso. L’artista fìnto non arriva da nessuna parte. Posso intravedere che qualcuno ha talento anche se il monologo che ha proposto non è stato eccellente. Ciò che apprezzo è che sul palco una persona sia vera».
Tu e i tuoi colleghi avete discusso molto?
«Durante le registrazioni ogni tanto siamo arrivati ad “accapigliarci”, compatibilmente con le caratteristiche di ognuno (si riferisce, scherzosamente, a Bisio e alla sua testa calva, ndr). Nina è molto precisa. Noi altri tre siamo un po’ più “laschi”, cambiamo idea e ci facciamo trasportare dall’emozione del momento. Il bello del programma è anche questo. Non emerge solo il massimo della perfezione, che deve esserci e che è giusto riconoscere, ma anche la capacità di saper smuovere l’anima».
Che cos’è secondo te il talento Luciana Littizzetto ?
Facile definire qualcosa che, dall’esterno, viene percepito. E, per chi ce l’ha, è un’urgenza, come la pipì: qualcosa, insomma, che deve venire fuori, inevitabilmente. Prima o poi qualcuno ti scopre. E un po’ come la bioluminescenza delle lucciole (il processo chimico che le fa illuminare, ndr). Per riuscire a combinare qualcosa, comunque, devi avere il carattere giusto. A volte qualcuno ha un grandissimo talento, però poi si ferma perché non ha resistenza, tenacia, caparbietà, versatilità».
Con il tuo Graziano, hai due ragazzi in affido. Ti seguono a Italia’s Got Talenti
«Sì, con Jordan e Vanessa (19 e 22 anni rispettivamente, ndr) organizziamo gruppi di ascolto a casa. Del resto è una trasmissione adatta anche per i più giovani. Racconta il futuro: in una realtà fetente come la nostra, far vedere gente che suda e si fa il mazzo per inseguire il suo sogno – fare del palcoscenico un mestiere – significa trasmettere un messaggio positivo».
Luciana Littizzetto Che rapporto hai con i figli Jordan e Vanessa?
«Dipende dai periodi. Con la femmina la relazione è più tranquilla, col maschio è più conflittuale, ma anche più divertente. Lui dice spesso che sono una “rompipalle”: “Ci sei solo tu fatta così!”, “Le altre mamme sono molto meglio”, mi ripete. Oppure: “Stai tranqui…!”. Al sabato sera, a volte, mi ritrovo a sonnecchiare con un occhio aperto e uno chiuso, aspettando che rientri a casa. Lui, magari, torna alle tre e mezza, e io, il giorno dopo, sono in diretta… (sorride, ndr)».
Tv, radio (a Deejay, il sabato mattina) e anche una famiglia da gestire. Come fai a c o n -ciliare tutto?
«Infatti è un casino… C’è da dire che, invecchiando, dormo di meno, di conseguenza, quando mi sveglio di notte, ho tempo per esempio per leggere. Ho molte energie. E, soprattutto, sono felice di riuscire a fare il mestiere che mi piace: questo fa in modo, che tutto sembri meno complicato».
Di recente sei stata ospite a C’è posta per te. C’è un bel feeling Luciana Littizzetto tra te e Maria De Filippi…
«All’inizio appare rude e impettita, invece è spiritosa!».
Hai mai ricevuto dei no?
«Da vari fidanzati».
Ora si staranno mangiando le mani…
«Ma no. Forse a loro è andata bene!».
Il sì che ti ha cambiato la vita?
«Quando ho vinto al festival dei comici emergenti BravoGrazie (nel 1991, ndr). Lo presentavano Fabio Fazio, Moana Pozzi e Bruno Gambarotta. Che trio!»
Articolo e foto su Luciana Littizzetto tratto da Vero.