Leggiamo adesso da Vero questa bella intervista dedicata a Andrea Roncato. Era il 1987 e Albano e Romina cantavano Nostalgia canaglia. Un sentimento che non può non provare chi quel decennio lo ha vissuto. Andrea Roncato che proprio in quegli anni ha macinato un successo dietro l’altro è uno dei protagonisti di quegli anni 80 su Deejay TV in onda ogni mercoledì alle 23.
Andrea Roncato quali ricordi evocano in te quegli anni?
“Il 1983 con Premiatissima è stato l’anno decisivo per me , e Gigi Sammarchi col quale aveva formato il duo Gigi e Andrea, sono arrivati poi Grand Hotel, risatissima, festival e tanti film Tuffarsi negli Anni ottanta significa ricercare un periodo in cui il nostro paese eccelleva in tanti ambiti e non solo in qul modello televisivo e in questo cosi’ difficile come quello odierno la speranza è di ritornare a quei fasti.
“
Come è cambiata la televisione italiana?
Non ci sono piu’ i soldi di allora. In quell’epoca uno show televisivo poteva permettermi ospiti come Alain Delon o Tony Curtis“
Andrea Roncato quali sono le principali differenze sul fronte della comicità?
“I nostri skecth erano delle piccole storie che duravano un quarto d’ora, a volte anche 20 minuti . Oggi i comici
si affidano a monologhi che durano circa 1 minuto e mezzo. Un paio di battute , un tormentone e basta. La nostra poi era una comicità non volgare, in Rai per esempio non solo non poteva essere proncunciata la parola culo, ma nemmeno sedere. Bisognava dire fondoschiena . La parolaccia è uno strumento che suscita un applauso pubblico, anche di quello piu’ serio. Ecco perchè i comici contemporanei sono avvantagiati da questo linguaggio cosi’ libero. All’epoca sarebbe scoppiato un patatrac”
Negli anni ottanta hai avuto il privilegio di dividere scena con Sandra Mondaini
“E’ stata lei a darci i primi insegnamenti. un attore faceva serate in piazza anche per dieci anni e solo dopo arrivava la televisione. Oggi c’e’ gente che il primo giorno fa un mestiere e quello dopo è sul piccolo schermo a fare il comico. Io faccio questo mestiere da 30 anni, eppure conservo l’umiltà di capire che ho tanto da imparare. Sandra Mondaini era una donna straordinaria, un’attrice stupenda, quando individuavo una battuta che faceva ridere io insistevo su quella e non capivo perchè lei fosse contrariata. Sandra mi spiegava che così facendo distoglievo il pubblico dalla storia che stavamo portando in scea. Per una risata guadagnata, ne facevo perdere almeno altre quattro”