Non ha voluto la bicicletta (memorabile la campagna elettorale contro le piste ciclabili), ma ora le tocca lo stesso pedalare… lontano dal seggio in Comune che sperava di ottenere. Simona Tagli è forse l’emblema di una tornata elettorale che decisamente non ha portato bene ai candidati “vip” o presunti tali, imbucati nelle liste dei partiti o nelle aggregazioni -“civiche”. La popolarità incamerata negli anni Novanta evidentemente è rimasta al secolo scorso e l’ex showgirl ha raccolto soltanto 31 preferenze (era tra le fila di Fratelli d’Italia a Milano). Sempre nel capoluogo lombardo Forza Italia schierava una punta di tutto rispetto, Daniele Massaro, ex Nazionale, che si è però fermato alla soglia di 384 voti. Segue un bilancio lacrime e sangue per gli altri famosi che speravano di potersi prestare alla politica. È andata male anche a Daniela Martani, ex hostess Alitalia, ex gieffina, pasionaria vegana e candidata a Roma nelle file dei Verdi: per lei soltanto 26 voti. Sempre in ambito casa del Grande Fratello, ricordate Roberta Beta? Era candidata nella lista Roma popolare, sostenitrice di*Alfio Marchini; per lei due sole preferenze.
Un solo voto al nipote di Biscardi
A processo l’avventura politica di Aldo Maria Biscardi, nipote del famosissimo conduttore: candidato con La Destra di Storace, ha raccolto un voto. E ancora: 57 voti appena per la ex nuotatrice Alessia Filippi, che gareggiava nella “squadra” RomaTomaRoma; 120 voti solamente per l’attore comico Giobbe Covatta (Verdi, sempre nella Capitale). Infine, la delusione di qualche “cognome illustre”: 44 voti per Maria Fida Moro, figlia di Aldo Moro, nelle file di Più Roma – Democratici e popolari; Alberto Veronesi,’ figlio dell’oncologo Umberto, schierato con Beppe Sala a Milano, ha convinto solo 362 cittadini. Piero Maranghi, figlio del banchiere Vincenzo, 312.
Articolo su Simona Tagli tratto da Vero.