Ha appena compiuto 80 anni, Lino Banfi, che con la sua contagiosa simpatia ha fatto breccia nel cuore degli italiani a cui ha regalato sempre risate, allegria e spensieratezza. L’attore pugliese, nato ad Andria il 9 luglio del 1936, ma registrato con due giorni di ritardo all’anagrafe, l’il, per questo compleanno così importante si è concesso una nuova divertente stagione della serie Tv che gli ha regalato una seconda giovinezza professionale: Un medico in famiglia, che toma su Raiuno il prossimo autunno, in cui vestirà gli storici panni di “nonno Libero”. Re della commedia sexy degli Anni ’70, Lino ha recitato al fianco delle attrici più belle, sensuali e desiderate del momento: da Edwige Fenech a Laura Antonelli, da Nadia Cassini ad Anna Maria Rizzoli. Pellicole apprezzate dal pubblico, ma stroncate dalla critica più snob. Film che, negli ultimi anni, sono state però oggetto di un processo di riabilitazione e considerati oggi degli intramontabili cult. Banfi, all’ana-grafe Pasquale Zagaria, ideò il suo nome d’arte grazie al re della comicità italiana: Totò. 11 simpatico Lino aveva scelto Zaga, ma il principe De Curtis gli suggerì di cambiarlo, convinto che i diminutivi dei nomi portassero fortuna, mentre quelli del cognome sfortuna. Banfi invece era il primo cognome sul registro di classe del suo impresario, che era anche maestro elementare. Lino traccia con Vero un bilancio di questi straordinari 80 anni di vita, 60 dei quali vissuti tra piccolo e grande schermo. Anni scanditi da grandi soddisfazioni professionali e da una solida certezza in ambito privato: l’amore per sua moglie Lucia, sposata in segreto in un freddo mattino d’inverno di 54 anni fa in una sagrestia a Canosa di Puglia.
Lino, festeggi un compleanno importante: SO anni tondi tondi.
«Per una questione di ordine alfabetico sarei dovuto essere il primo di una illustre quaterna di personaggi che compiono 80 anni in questi mesi: Banfi, Baudo (nato il 7 giugno, ndr), Bergoglio (nato il 17 dicembre, ndr) e Berlusconi (nato il 29 settembre, ndr). Pippo mi ha fregato di un mese, ma lo perdono (ride, ndr). A lui si perdona tutto!».
Di questi 80 anni, la maggior parte li hai trascorsi regalando risate a tanti italiani sia al cinema che in televisione.
«Ho quasi 60 anni di carriera alle spalle. Mi auguro di continuare a lavorare. Non dico tanto, ma almeno per un’altra decina di anni sì».
Se ti volti indietro, c’è un’emozione che conserverai sempre nel tuo cuore?
«Sicuramente il cinquantesimo anniversario di matrimonio che io e Lucia abbiamo festeggiato quattro anni fa a Roma all’hotel Parco dei Principi. E lì torneremo a breve per la festa del mio compleanno».
Lino Banfi le nozze d’oro le hai festeggiate in grande stile, mentre il matrimonio, cinquant’anni prima, fu celebrato in modo assai più frettoloso e dimesso.
«In sacrestia, all’alba, precisamente alle 6 del mattino. All’epoca quando due fidanzati facevano la cosiddetta “fuitina” anche se non avevano consumato, non potevano sposarsi in chiesa».
Sei stato protagonista di tante esilaranti commedie sexy. Un genere che per lungo tempo è stato considerato “di serie B”, ma che di recente ha conosciuto una grande rivalutazione tanto che i tuoi film sono diventati degli intramontabili cult.
«Non li rinnego, anzi, li rifarei tutti. Magari meglio, nel senso che li farei più curati e con più tempo a disposizione».
Le tue compagne di set erano le attrici più desiderate del momento. Tua moglie Lucia. all’epoca, che cosa ti diceva?
«Per fortuna non veniva sul set, né poi li vedeva quei film».
Lino Banfi possibile che non sia stata mai gelosa?
«Ogni tanto mi chiedeva se toccassi veramente quelle attrici».
E tu cosa le rispondevi?
«La rassicuravo, dicendole che al cinema è tutta finzione (ride, ndr)».
Oggi il campione italiano Lino Banfi al botteghino è Checco Zalone con cui hai lavorato in Quo Vado?. Che ricordi conservi di quell’esperienza?
«È stato un piccolo cammeo che mi ha molto divertito. Zalone è stato molto carino con me. Mi ha chiesto di partecipare al suo film perché voleva farmi un omaggio. Meritato perché, ha detto, sono stato il primo ad aprire la strada alla pugliesità al cinema e in Tv».
Per chiudere, hai seguito il cammino degli Azzurri agli Europei di Francia? II tuo Oronzo Canà, vulcanico protagonista del celebre film L’allenatore nel pallone. che consigli avrebbe dato a mister Antonio Conte per la sua squadra?
«Gliene aveva dati di suggerimenti, ma in francese, ahimè… Ecco perché forse non li ha capiti! Naturalmente, mister Oronzo .Canà aveva consigliato ad Antonio Conte di schierare il suo celebre modulo, il 5-5-5
Articolo su Lino Banfi tratto da Vero