Intervista a Elisabetta Gregoraci tratta da Made in SudSul piccolo schermo ha ottenuto grande successo grazie a Macie in Sud e ora si appresta a debuttare al cinema con- il film Processo a Mata Hari. Nulla, però, dà più gioia e soddisfazioni a Elisabetta Gregoraci di una passeggiata circondata dal calore della sua grande famiglia. La bella showgirl e attrice calabrese si racconta al nostro settimanale, tra traguardi professionali e gioie familiari.
«Il legame non si è mai spezzato»
Elisabetta Gregoraci sei sempre stata molto legata alla tua famiglia d’origine.
«Da buona donna del Sud sono molto legata alla mia famiglia e tengo tantissimo a quei valori che sin da piccina mi sono stati trasmessi dai miei genitori. Nonostante da tantissimi anni abbia lasciato la Calabria, il legame con la mia terra d’origine non si è mai spezzato. Per questo, appena posso, tomo dai miei cari. Essere circondata dal loro affetto, dal loro calore, riesce a ricaricarmi di energia e positività, aiutandomi ad affrontare i vari impegni legati alla mia quotidianità. Per me famiglia è casa. Adesso che si è allargata grazie all’arrivo di mia nipote Ginevra, la figlia della mia adorata sorella Marzia, non c’è nulla che riesca a regalarmi gioie più grandi».
Elisabetta Gregoraci come riesci a conciliare gli impegni professionali con quelli legati alla famiglia?
«Non appena riesco a liberarmi dagli impegni di lavoro mi dedico a quello che mi piace di più, ovvero fare la mamma. Mio figlio ha la priorità su tutto. Sono .sempre stata una mamma presente e attenta per il mio piccolo Nathan, accompagnarlo nella sua crescita rappresenta per me un continuo arricchimento interiore».
«Segna una nuova fase nella mia vita»
Quest’anno ti abbiamo vista a Made in Sud e prossimamente sarai al cinema in Processo a Mata Hari.
«Nonostante io abbia cominciato il mio percorso come modella, il mio “primo amore” è la Tv. Sono contenta che anche l’ultima edizione di Made in Sud abbia ottenuto buon dici d’ascolto e di gradirne Allo stesso tempo, sono fi di aver incontrato,il cine Processo a Mata Hari, il mo film in cui ho un ruol protagonista, segna una ni fase della mia vita. Mi av no avvertita che al cinen lavora in modo diverso televisione e l’ho sperimi to in prima persona. Ma sto non mi spaventa: se impegna per fare bene, si riesce a interpretare a ruoli diversi e a dare il me di sé».
Ti aspettavi il grande cesso che continua a ottenuto a Made in Sud?
«Ci speravo. Tutti i gì risultati che sono arrivata corso degli anni ci hanno riempito il cuore di gioia. «Sono davvero emozionata. Lo ammetto: non è stato semplice interpretare il ruolo della sensuale danzatrice che nel 1917 fu accusata di essere una spia olandese. Ho studiato tanto per prepararmi a questo ruolo. Non è stato semplice visto che il film, essendo ambientato agli inizi del ventesimo secolo, ha dei dialoghi difficili. Prima di cominciare a girare ero preoccupatissima, ho accettato il ruolo perché mi piacciono le sfide. Sono contenta di aver creduto in questo progetto. La considero una bellissima opportunità professionale, perché Mata Hari è un personaggio sorprendente, una donna molto forte che ha camminato a testa alta fino alla fine.”
Che cosa ti ha colpito di Mata Hari e che cosa pensi di avere in comune con lei?
«Ho subito cercato di immedesimarmi in lei, nella sua complessa interiorità. Mata Hari è costretta a fare i conti con eventi molto gravi, come la morte di un figlio, mentre l’altra figlia le viene portata via. Tutta questa sofferenza per i figli mi ha scosso, perché sono mamma anche io. Io e lei abbiamo sicuramente alcuni punti in comune: anch’io sono una donna coraggiosa.
La vita mi ha dato tanto, mi ha anche tolto pareccchio basti pensare alla sofferenza legata alla scomparsa di madre. Questa sofferenza ha fatto crescere in fretta, in diverse altre occasioni s stata chiamata a dimostrai mia forza».
Cambiamo argomento Sei sempre in perfetta ma: qual è il tuo segreto di bellezza?
«Cerco sempre di trovare il giusto equilibrio tra corpo e mente, per raggiungere perfetto. stato di benessere psicofisico.”
Intervista a Elisabetta Gregoraci tratta da Vero.