Nel suo modo spontaneo e buffo, ma accattivante, di porsi agli altri, Arisa ha ben chiara una cosa: nella vita personale e in quella di artista, «ho scelto prima di tutto la libertà: di espressione, di movimento, di vestiario». La abbiamo incontrata in occasione del lancio della decima stagione dì X Factor, che dal 15 settembre va in onda ogni giovedì in prima serata su Sky Uno HD (il venerdì in chiaro su Tv8 fino alla fine delle selezioni), condotta per la sesta volta da Alessandro Cattelan.
«Loro sono più professionali di me»
La cantante lucana si presenta alla stampa «vestita con una camicia da notte» rosa antico, come si descrive lei stessa. E, con un paio di sandali-ciabatta “peluche” ai piedi, improvvisa una mini-sfilata, piroettando su se stessa. «Ecco la collezione moda della prossima stagione!», scherza. Esuberante, genuina, sensibile, la due volte vincitrice di Sanremo e di 9 dischi di platino è anche campionessa di autoironia: non è difficile immaginare che il simpatico fumetto dalla voce d’usignolo ci riserverà parecchie sorprese, seduta al fianco del rapper Fedez, alla sua terza edizione consecutiva del prògramma, e a new entry come l’astro nascente del pop latino Àlvaro Soler e il leader degli Afterhours, Manuel Agnelli.
Arisa che tipi sono gli altri tre giudici?
«Molto professionali, più di me. Discutono sempre di lavoro, lavoro e poi lavoro. Per me X Factor non è solo quello, anzi, rientra in una sorta di missione! È sempre una grande esperienza. I ragazzi diventano un po’ parte della tua famiglia, te ne accorgi perché inizi a parlarne in casa. Poi io mi sento sempre fuori luogo».
C’entra il fatto di essere l’unica donna in giuria?
«Mi crea vari svantaggi! Con gli uomini mi scatta quasi una specie di riverenza. Non so, non li ho mai capiti! Non mi danno mai una pace interiore per cui io possa sentirmi tranquilla».
Arisa oltretutto ti hanno affidato concorrenti maschi di età inferiore ai 25 anni.
«Sono alle prese con un’edizione emotivamente molto impegnativa. Devo cercare di non arrabbiarmi (se fosse per me, dopo un po’, tirerei le sedie, ma non devo farlo…), devo provare a “sfangarla” comunque».
Eppure ricordiamo l’acceso scontro tra te e Simona Ventura nel 2012 proprio a X Factor. Da allora ti sei poi dedicata ad altri progetti. Cosa ti ha spinto a tornare quest’anno?
«So che non si direbbe rispetto alle scorse edizioni, ma io alla fine mi trovo bene con le donne. Accade proprio questo: con loro riesco a instaurare dei rapporti talmente profondi che alla fine… litighiamo! Il mio ritorno? I fan, sui social, lo chiedevano a gran voce. E anche il mio conto in banca lo desiderava vivamente! Insomma, è stato voluto da più parti!».
Arisa è vero che con Fedez ci sono tensioni e che non risponde ai tuoi sms?
«No, smentisco. In realtà, sàpete cosa? Dicesse e facesse quel che vuole, che me ne importa! Io coi bambini ci gioco, mica ci lavoro. Certo, ora, però, mi tocca lavorarci insieme…».
«Sono stanca di vocine perfette»
Chi vorresti scoprire?
«Sono stanca di vocine perfette. Io amo l’imperfezione, l’anima, la persona, “il sangue”. Per me sono proprio coloro che potenzialmente non hanno l’“x factor” ad avercelo davvero! Una volta ho letto una frase che m’è rimasta impressa: ■‘Si te stesso. Il mondo venera .gli originali”».
Arisa ci racconti un aneddoto del backstage?
«Una volta ero in ascensore con Manuel e mi ha detto: “I tuoi concorrenti sono fre-ak (stravaganti, ndr) E io: “Grazie! Per me è un bel complimento!”. L’umanità vera è freak. Prendete Vasco: è un grandissimo freak ed è anche la più importante star in Italia!».
Sappiamo che, al termine della trasmissione, vorresti andare all’estero a promuovere i tuoi brani. Ma, in passato, non hai nascosto che ti piacerebbe prenderti pure una pausa per diventare mamma o moglie…
«Mi vedete con la pancia, ma è la colite! E comunque sì: se succede, ci mettiamo a casa per un po’ (riferendosi a lei e al fidanzato e manager Lorenzo Zambelli. ndr). E poi vediamo! Magari, se arriva il bambino, lo portiamo con noi in tour. Chissà! Non è che per fare questo lavoro devi rinchiuderti in casa.
Quest’anno sono stata in Messico come volontaria con la Fondazione Francesca Rava -N.P.H. Italia. Andavo in cucina ad affettare quintali di cipolle. Le persone del posto si chiedevano se fosse vero che, in Italia, fossi un personaggio famoso. Sono troppo normale. Ma a me va benissimo così».
Intervista alla cantante Arisa tratta da Vero