Non ho nessun brano per il Festival di Sanremo, ma non nascondo che mi è stato chiesto di presentarne uno. Chissà, magari parteciperò come autore». Con qualche mese d’anticipo Filippo Neviani, per tutti soltanto Nek, mette la parola fine ai rumors che lo vorrebbero ancora una volta sul palco dell’Ariston. Lo fa nel giorno della presentazione del suo nuovo album Unici. «Un disco che racconta di quanto ognuno di noi sia un essere unico e dell’importanza delle piccole cose», confessa il cantante di Laura non c’è e Fatti avanti amore. «Un disco che risente ancora dell’onda lunga dell’energia accumulata al Sanremo di due anni fa».
«L’amore non ha libro di istruzioni»
Filippo Neviani Nek sei soddisfatto di questo tuo nuovo lavoro?
«Realizzare un disco non è mai semplice e io sono sempre molto autocritico. Stavolta, però, sono abbastanza contento: il mio desiderio era quello di mettere le sonorità della mia musica al passo con i tempi e ci sono riuscito. Sono anche più entusiasta di due anni fa».
A che cosa devi questo maggiore entusiasmo?
«Alla consapevolezza della g maturità. È come un viaggio in fi treno: a vent’anni non guardavo 1 dal finestrino, adesso lo faccio e I? ho scoperto che mi piace quello 1 che vedo e sono entusiasta del paesaggio che mi circonda».
Filippo Neviani Nek In Unici c’è una canzone frutto della collaborazione con J-Ax, il tuo compagno di direzione artistica nella scorsa edizione di Amici.
«Una collaborazione che nasce dal rapporto umano che si è creato tra me e J-Ax. Non c’è alcun’altra strategia. E poi nessuno poteva accompagnarmi se | non uno psicolabile come Ax, ■; con il quale sono d’accordo p quando dice che l’amore non ha libretto di istruzioni».
«Vorrei delle giornate di 48 ore»
Filippo Neviani Nek Com’è stato lavorare a una canzone con J-Ax?
«Mi sono divertito molto e sono rimasto affascinato da un genere che non è il mio».
Pensi di aver sfruttato bene la notorietà del secondo posto a Sanremo 2014, nel quale fosti superato solo da II Volo?
«Credo che non ci sia mai il tempo per sfruttare la notorietà.
A me, per esempio, 24 ore non bastano, vorrei una giornata di 48 ore. In questi anni ho fatto 40 date in teatro dopo aver fatto un tour nei palazzetti. Suonerei anche di più perché mi piace, ma non posso».
Come mai?
«Perché ho una figlia (Beatrice, ndr). E poi nelle fasi di promozione ci sono le interviste e le ospitate da fare per la promozione».
Quando ricomincerai a suonare dal vivo?
«A maggio, la prima tappa del tour sarà all’Arena di Verona».
Il tuo pubblico è sempre più trasversale, ti sei chiesto come mai?
«Non so, ma a ogni nuovo pezzo mi rendo conto che l’abbraccio si allarga.
Ci sono ragazzine di 22 anni innamorate di questo quarantenne qua {ride). Tra il mio pubblico ci sono anche molti bambini e della loro attenzione sono particolarmente soddisfatto. Lo sottolineo perché mia figlia Beatrice (6 anni, nda) non sta attenta più di qualche minuto».
Filippo Neviani Nek che rapporto hai con lei?
«Un buon rapporto, cerco di proteggerla. C’è stato un periodo in cui era affascinata dalle folle urlanti, pensava che tutta quella gente urlasse per lei e salutava come fosse la regina Elisabetta. Adesso è nella fase che non vuole che nessuno mi faccia foto perché “papà è mio”».
«Tra 20 anni sarà la mia tastierista»
Le piace la musica?
«Da poco mi ha chiesto di studiare pianoforte, magari tra 20 anni sarà la mia tastierista».
Cos’è per te la musica?
«Il mezzo che ho per rimanere giovane. Spero che sia cosi anche quando avrò 80 anni».
Intanto la tua musica diventa sempre più sensuale: in Uno di questi giorni parli del “vestito che ti toglierei”…
«La musica deve essere anche momento di svago, quello in cui ti stacchi dalla 1 vita di tutti i giorni. In 1 quel pezzo c’è tutto il I desiderio per la persona che si ama».
Per un altro pezzo ti I sei ispirato alla poesia ! Valore di Erri De Luca ‘ che è un non credente.
Filippo Neviani Nek È cambiato il tuo rapii porto con la fede?
«No. La fede non mi fa I sentire solo e mi fa rin-I graziare tutti i giorni di I essere qui. Eppure sono I affascinato dalle persone che si ! professano atee ma sono sempre alla ricerca di una spiegazione perché è difficile credere | che la vita sia solo il frutto di | un’esplosione. Credo che De J Luca sia una di queste».
«Nei piccoli centri ci si saluta tutti»
Chi è, invece, la persona alla quale in In braccio pro-1 metti rifugio?
«Qualcuno che è vicino a me. La vicinanza è un antidoto E a qualunque male: mio padre, I grazie alla vicinanza di mia figlia, ha prolungato la sua vita di un anno. Mi auguro che un giorno Beatrice possa prendermi in braccio quando ne avrò bisogno».
Sei nato a Sassuolo, ma hai anche casa a Milano.
«Io sono un provinciale affascinato dalla grande città, ma legatissimo ai piccoli centri: ci si conosce tutti, ci si saluta, non c’è traffico. Infatti, anche se ho comprato casa a Milano per questioni di opportunità, ho bisogno di tornare spesso a Sassuolo, dove sono le mie radici. Di vivere stabilmente a Milano non se ne parla, solo al pensiero mi viene voglia d’impiccarmi».