Quando. cinque anni fa, sono nati i due gemelli Leone e Zeno, Giovanna ^^Mezzogiorno si è presa unìHunga pausa dal set, senza aver paura di poter essere dimenticata o sostituita nel cuore del pubblico, consapevole di aver seminato bene nel corso della sua lunga e apprezzata carriera. Vero ha incontrato Giovanna alla presentazione del film, targato Disney Italia, Come diventare grandi nonostante i genitori, dove divide la scena con i giovani attori della band Alex e Co.
Dopo una lunga maternità, sei tornata a lavorare a pieno ritmo. Per te si è aperta una nuova fase in cui stai conciliando gli impegni di mamma con quelli di attrice…
«Una fase che. in realtà, ho già avuto modo di sperimentare due anni fa, quando ho girato il film 1 nostri ragazzi di Ivano De Matteo. Il set era a Roma e mi sono portata dietro i bambini. Ammetto che è stato faticosissimo, visto che allora i miei figli erano ancora più piccoli: avevano soltanto tre anni. Adesso stanno frequentando la scuola materna, nella città in cui vivo: Torino. E questo mi consente di muovermi con più facilità. Ne ho già avuto prova quando, la scorsa primavera, ho girato a Napoli il nuovo film di Gianni Amelio che s’intitola La tenerezza. Andavo e venivo dalla Campania, senza i bambini dietro e francamente sono riuscita a lavorare meglio. Perché avere la tua famiglia dove lavori è bello, ma è anche vero che devi poter contare su una macchina organizzativa pazzesca. Adesso che i miei bambini hanno cinque anni è tutto molto più semplice».
«Mary è una donna tenera, non triste»
Giovanna Mezzogiorno la tua è stata una lunga pausa dal set…
«Quando sono diventata mamma venivo da quindici anni di lavoro ininterrotto. Di conseguenza, c’è stato un ribaltamento drastico, nella mia vita. Sono stata completamente assorbita dai miei figli, perché, quando ti nascono due gemelli, è tutto un altro film. E per questo non ero in grado di tornare a lavorare, anche a livello fisico, dopo poco tempo».
Giovanna Mezzogiorno sei tornata al cinema con il film Come diventare grandi nonostante i genitori: del tuo personaggio. Mary, che cosa ti ha colpito di più?
«Nonostante si trattasse di una donna che deve fare i conti con la perdita di un figlio, di comune accordo con il regista Luca Lucini ho cercato di renderla un personaggio tenero e non triste. D’altra parte Mary ha il compito di tirare su il morale a suo marito, interpretato da Matthew Modine, che fa molta più fatica a uscire da questo dramma».
Al centro del film ci sono degli studenti che sognano di diventare un band di successo. Cosa pensi di quei genitori che tendono a sminuire l’autorità degli insegnanti?
«I miei figli frequentano ancora la scuola materna e pensando al futuro, ma anche al presente, mi danno fastidio quegli insegnanti che magari muovono una critica a tuo figlio, per la loro moralità, e di conseguenza a te. Perché non si parla di compiti ma del comportamento dei bambini. Come in ogni cosa, ci vorrebbe una via di mezzo. Perché da una parte sono convinta che dei professori non empatici e con poca voglia di seguire un alunno che ha delle difficoltà possano fare dei danni terribili. Per questo, secondo me, i genitori è giusto che vigilino. Allo stesso tempo, però, non devono sempre proteggere i figli. Perché anche i genitori che intervengono sempre possono provocare altri tipi di danni. Mi riferisco, per esempio, a quelli che vanno facendo le risse ai colloqui coi professori: è giusto avere fiducia nei confronti di questi ultimi. Per quanto mi riguarda, io in futuro cercherò di avere sempre un equilibrio».
«Ai miei figli devo dare delle regole»
Giovanna Mezzogiorno Ti sei mai pentita per un no che hai detto?
«No, perché, per esempio sul lavoro, ho detto di no a delle cose che d’istinto pensavo non potessero funzionare. E posso dire, senza presunzione, di essermi sbagliata davvero poche volte. Dire dei no mi ha permesso, sul lavoro, di costruire una carriera solida. Se mi sono potuta permettere di fermarmi tre anni per via della maternità è anche perché avevo seminato bene. Altrimenti non avrei potuto permettermelo».
E a i tuoi due figli riesci a dire di no?
«Non faccio altro dalla mattina alla sera: sono due maschi e se non lo facessi sarebbe la fine! Certo, ammetto che qualche volta faccio fatica. Per esempio, qualche volta dico loro: “Questa sera non farete questa cosa” ma poi, poco dopo, cedo… Credo, però, di avere il giusto equilibrio. E poi posso contare anche sul loro papà»
Intervista a Giovanna Mezzogiorno tratta da Vero.