E adesso dedichiamo questo articolo a Paola Caruso che è stata ospite da Silvia Toffanin a Verissimo dove ha raccontato quando accaduto al figlio Michele. O meglio ha aggiornato la situazione sul figlio Michele. Infatti ad aprile erano stati in vacanza in Egitto a Sharm el Sheikh dove il figlio ha contratto l’influenza. E’ stato fatto visitare da un medico in loco e gli prescrisse un farmaco da somministrare. Lei glielo dette purtroppo al figlio in Italia è stato diagnostico un paresi del nervo sciatico. Ovviamente il ragazzo si è dovuto sottoporre ad operazione che è andata molto bene. Infatti racconta sempre la stessa Paola Caruso a Silvia Toffanin che
Ho il cuore lacerato da quasi un anno. Operarlo era l’unica speranza
per farlo camminare di nuovo. Era cruciale, fondamentale, questo
intervento. Per una mamma, sei ore di intervento ad un bambino così
piccolo…non sai come va, cosa può succedere. Ti addormentano un
figlio con l’anestesia totale…Pensi mille cose. Quindi avevo anche
paura di farlo operare. Dicevo: “Per un puntura – che la fanno al giorno
milioni di persone nel mondo – guarda cosa mi è successo”. Chissà cosa
può succedere in un intervento di sei ore, avevo paura ad affrontare
questo intervento. Ero terrorizzata. Non sapevo fino all’ultimo se farlo
o non farlo.Alla fine, anche i dottori mi hanno detto: “Signora, lo deve fare, non
può per una sua paura non dare una possibilità a suo figlio”. Mi sono
data forza e ho superato anche questa paura. A lui ho mentito, una
menzogna bianca. Gli ho detto: “non sentirai niente, la mamma è con
te. Quando ti sveglierai non avrai più il tutore”. Ho dovuto mentire, gli
ho dovuto dare la forza per affrontare l’intervento. Non auguro a
nessuna mamma e a nessun bambino quello che ha passato mio figlio.
Penso che nessun adulto avrebbe sopportato il decorso di un
intervento che è stato importante per un bambino di quattro anni. Era
tutto ingessato, per 45 giorni. Questo tipo di intervento solo i bambini
lo riescono a sopportare perché loro hanno una forza che noi adulti
non abbiamo più.
E continua sempre la stessa soubrette in merito all’accaduto che
Quando me l’anno ridato non capivo niente. Quando lui ha aperto gli
occhi ho ricominciato a respirare. Quello che doveva essere fatto per
liberare il nervo è stato fatto. Lì, dove era stata fatta l’iniezione nel
nervo, si era creato un taglio quindi non passavano più le terminazioni
nervose perché questa cicatrice occludeva il flusso. E’ un’operazione
che in Italia non si faceva da vent’anni perché in Italia sono vietate le
intramuscolo ai bambini perché essendo piccoli, è tutto vicino e c’era il
rischio che potevano succedere queste cose. Ho avuto la fortuna di
trovare un medico in grado di fare un’operazione di questo tipo.
E racconta sempre Paola Caruso che attualmente il figlio Michele passa le giornate facendo terapia per tornare in forma dopo l’operazione effettuata, infatti racconta sempre la ex Bonas di avanti un altro che
Michele ora passa le giornate a fare fisioterapia, non ci siamo mai
fermati per avere il massimo risultato e cercare di guarire il prima
possibile da questa patologia che ci siamo trovati addosso. Il dottore
mi ha detto che sperava di trovare una situazione migliore. Quindi
pensa io come sto…dopo tutti i sacrifici che abbiamo fatto ancora non
basta. lo non so più che cosa fare. E’ come se dobbiamo fare sempre di
più, che Dio aiuti questo bambino. lo mi sento impotente ed è la cosa
più brutta per una madre. Anche perché adesso lui capisce di più. Da
questa estate ha iniziato a dirmi serio: “mamma, io non ce la faccio più,
voglio spaccarlo questo tutore”. E urla…vedere mio figlio che soffre
così mi devasta. Con lui sono calmissima ma dentro…vivo con il senso
di colpa.