A tre anni presta il volto al dottor Giovanni Mari, uno psicoterapeuta, nella serie Tv In Treatment, ma nella vita Sergio Castellitto non è mai andato in analisi. L’attore romano, che dal 6 aprile sarà anche al cinema con il film Piccoli crimini coniugali, si racconta a Vero.
Com’è il dottor Giovanni Mari nella terza stagione? È cambiato rispetto al passato?
«In questa serie il pubblico trova un dottor Mari a pezzi, forse anche la sua anima si sta frantumando. Tira fuori una componente umana ancora più forte rispetto alle stagioni precedenti, questo aspetto di lui emerge molto bene quando si trova a tu per tu con la sua tutor, alla quale racconta i suoi dolori e i suoi tormenti».
Ti è mai capitato che qualcuno, incontrandoti per strada e scambiandoti per Mari, ti dicesse: “Dottore, mi dia un consiglio”?
«Sì… Il pizzaiolo vicino casa me lo chiede sempre e come lui molti altri (ride, ndr)\».
C’è stata una storia, tra tutte quelle raccontate, che ti ha colpito di più?
«Sono molto affezionato alle storie legate ai personaggi più giovani. Quest’anno mi è piaciuto molto il personaggio interpretato da Giulia Michelini, che socialmente arriva da una fascia bassa».
Tra i protagonisti della terza stagione c’è anche Margherita Buy. Qual è il segreto dell’alchimia che vi ha permesso di lavorare tante volte insieme?
«Margherita è un’attrice sensazionale. Finge di esser insicura, ma è una donna che sa il fatto suo. È sempre un piacere lavorare con lei».
Sergio Castellitto purtroppo non ci sarà una quarta stagione di In Treatment…
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«Toglierei il “purtroppo”. Confermo che non ci sarà una quarta stagione: quando la messa in onda di questa serie sarà terminata, tra qualche mese, a disposizione del pubblico ci saranno ben 105 episodi, 105 racconti, 105 capitoli di un grande “libro”».
Interpretare il dottor Mari è stato come una seduta di terapia anche per te?
«Sì, è stata una sorta di terapia cominciata tre anni fa. Grazie a questa esperienza ho capito tante cose di questo mondo, il dottor Mari mi mancherà molto. Nei suoi confronti nutrirò sempre un sentimento di nostalgia».
Sergio Castellitto credi nella psicanalisi?
«Credo nel percorso. Sono convinto che lo scopo della psicanalisi non sia far guarire, ma offrire alle persone strumenti per capirsi meglio».
Hai mai affrontato un percorso psicanalitico?
«No, però sono sposato con una donna molto sensibile (la scrittrice Margaret Mazzantini, ndr), che mi fa praticamente da psicoterapeuta (sorride, ndr)».
In tutti questi anni cos’hai capito di te stesso?
«Sono riuscito a passare indenne attraverso la nevrosi. Per il resto, la vita è stata molto buona con me, ho avuto successo e questo mi ha permesso dì vivere bene tante situazioni».
«Coni miei figli ho un rapporto franco»
Sergio Castellitto hai quattro figli, Pietro, Anna, Cesare e Maria. Che rapporto hai con loro?
«Con i miei figli ho un rapporto molto franco, diretto ed empatico. Loro però guardano altre serie, non seguono il lavoro del padre e questo da una parte mi fa anche piacere. Ogni tanto vedo che guardano di nascosto qualcosa che mi riguarda. Una sera, quando andava in onda la prima serie, io ero andato in salotto per guardare una puntata e sul divano c’erano due mie. figlie intente a fare altre cose. Quando l’episodio è iniziato, tra l’altro era dedicato alla storia di un’adolescente, abbiamo cominciato a guardarlo tutti e tre. Si è creato uno strano gioco di specchi, affascinante. Io guardavo il mio personaggio che parlava con una ragazzina e accanto a me erano sedute delle adolescenti che guardavano in televisione uno psicanalista, che nella realtà era loro padre e che era seduto accanto a loro. È stato molto bello».
Di quali personaggi, tra quelli che hai interpretato nel corso della tua carriera professionale
Nella terza stagione della serie In Treatment, in onda su Sky Atlantic, Sergio Castellitto interpreta lo psicanalista Giovanni Mari (a sinistra, sul set con un “paziente”). Sotto, in una scena con Margherita Buy (55) che nella serie interpreta Rita, un’attrice con poca stima in se stessa.
ra, vai particolarmente fiero?
«Il dottor Mari è di sicuro uno dei più interessanti che abbia mai interpretato, anche perché la sua azione si fonda innanzitutto ed essenzialmente sulla parola, sul ritmo, sull’emozione, sull’immagine. Se vogliamo, Mari è anche un personaggio molto teatrale e io sono legatissimo al teatro».
Un’ultima curiosità: che cos’è per te il successo?
«Il successo è un olio che scivola tra le mani. Victor Hugo diceva una cosa bellissima: “Il successo è una cosa piuttosto lurida. La sua forte somiglianza con il merito inganna gli uomini”»
Tratto da Vero