Archiviato il successo della seconda stagione della fiction II paradiso delle signore, Christiane Filangieri torna in Tv il 14 novembre nella serie di Raiuno La strada di casa, dove recita, tra gli altri, al fianco di Alessio Boni, Sergio Rubini e Lucrezia Lante della Rovere. La bella attrice di origini tedesche si racconta a tutto tondo a Vero, tra soddisfazioni professionali e gioie familiari.
«I miei capelli diventati scuri»
Sei reduce dal successo della seconda stagione della serie II paradiso delle signore, dove sei tornata a vestire i panni dell’algida signorina Mantovani. Un ruolo, questo, che sembra piacerti molto…
«In televisione ho sempre fatto la moglie bella, brava e rassicurante. In questa serie è stato diverso. Innanzitutto, mi hanno chiesto di scurirmi i capelli, inoltre per la prima volta ho vestito i panni di una donna “cattiva”, se cosi può essere definita. Il suo atteggiamento così rigoroso dipende dalla passione che mette nel suo lavoro, oltre che dalle esperienze di vita che l’hanno segnata. Ma Clara non è una cattiva tout court. È severa, sì, ma anche e soprattutto con se stessa. Vuole autopunirsi per aver rinunciato a sua figlia anni fa e per questo si è chiusa nei confronti del mondo e dell’amore. E una donna dalla mille sfaccettature: seria sul lavoro, ma fragilissima fuori».
Ti ha convinto subito questo personaggio Christiane Filangieri?
«Forse anni fa non mi sarei sentita pronta per un ruolo non rassicurante, scomodo e che non fa simpatia. Stavolta sentivo che era il momento giusto per sperimentare nuove strade».
Che ruolo interpreti nella fiction La strada di casa?
«Anche stavolta non faccio la brava mogliettina, ma una donna tutta tatuata che non è sposata, ma è l’amante di qualcuno».
Hai mai avuto un capo, o nel tuo caso un regista, severo ed esigente, proprio come la Mantovani?
«Gianni Lepre, un regista triestino bravissimo, ma che pretende tantissimo sul set. Mi ha diretto in Amanti e segreti e, prima di cominciare a girare, mi diede libri da leggere e film da vedere per prepararmi al meglio, anche in inglese. Ho imparato moltissimo da lui. E un tipo tostissimo, ma ci mette davvero l’anima in tutto quello che fa».
In quella serie c’era anche Monica Guerritore. Come ti sei trovata a lavorare insieme con lei Christiane Filangieri?
«E stata una fortuna. Mi affascinava vederla preparare degli schemi dove si appuntava cosa aveva fatto nella scena precedente e cosa avrebbe dovuto fare in quella successiva».
Altre persone che sono state importanti nel tuo percorso artistico Christiane Filangieri?
«Quando ho conosciuto la regista del Paradiso delle signore, Monica Vullo, ho capito subito che era una professionista straordinaria dotata di grande energia. Battagliera, ma aperta al confronto e capace di guidare con autorevolezza un gruppo così numeroso di attori».
Sei mamma di Alessandro che ha 5 anni. Tra le mura domestiche sei una madre rigida o accomodante Christiane Filangieri?
«Direi una via di mezzo: né troppo severa, né troppo accomodante. Ogni tento gli concedo di infrangere delle piccole regole. Di solito gli impongo di andare a letto presto, però a volte lo faccio stare in piedi per consentirgli di abbracciare suo padre quando torna tardi a casa, in modo che possano stare un po’ di tempo insieme. In generale, ritengo che anche un po’ di noia sia utile per i bambini, perché in qualche modo li costringe a ingegnarsi per trovare un passatempo, magari anche solo con un pezzo di carta che si trasforma in un aeroplanino.
Articolo su Christiane Filangieri-tratto da Vero