E adesso da davide maggio.it vi mostriamo questa interessante intervista dedicata al nostro ex tronista di Uomini e donne, Francesco Arca che ci dice
Qual è il bilancio di Le Tre rose di Eva?
Nessuno se lo aspettava uno share così alto, costante per tutte le puntate. Sono stato di recente a Mediaset e abbiamo firmato per una seconda serie, visti i risultati della prima. Le riprese partiranno a febbraio, andrà in onda a settembre 2013.
Bilancio positivo, ma soprattutto grande occasione per te…
Per la prima volta ho potuto lavorare con un personaggio più strutturato, con una vita intensa. Tante sfaccettature che un po’ mi mancavano, mi sono potuto divertire e lavorare sul personaggio in maniera più consistente.
Con quali attori ti sei trovato meglio sul set?
Devo essere sincero, ho girato la maggior parte delle scene con le donne. Con Giorgia Wurth avevo già girato un film. C’è da dire che ero un coprotagonista e non giravo tutte le scene: ero sul set due o tre giorni alla settimana massimo. Mi sono trovato molto bene con Anna Safroncik.
Si è parlato di un flirt con lei…
Si sa benissimo che basta vederti due o tre volte con una persona per far partire i rumors. E’ scoppiata una bella simpatia. E’ una persona splendida, ho instaurato un bel rapporto. Lo stiamo coltivando: quando due persone vanno d’accordo e hanno tanto da dirsi nasce una bella amicizia.
Ti sei mai sentito guardato dall’alto in basso sul set?
Sono stati tutti umanamente molto carini con me. All’inizio c’è l’imbarazzo di conoscere le persone, non è che dal primo giorno siamo andati d’amore e d’accordo: i rapporti altrimenti sarebbero falsi. A fine riprese però si era formato un bel gruppo.
Ti hanno assegnato il ruolo del buono. Come mai questa scelta?
Il mio aspetto forse racconta tutt’altro. Ma in fondo nella vita mi reputo molto buono. La difficoltà è stata solo nel diventare padre. Quella è stata una bella scommessa e spero di averla vinta, si era creato davvero un bell’affetto con quella bambina.
Preferisci il ruolo del cattivo, del bello e maledetto?
Il mio sogno nel cassetto è il film in costume. La rappresentazione storica per me è intrigante.
Quindi se arrivasse una bella fiction Rai storica sarebbe perfetto?
Sì, certo. Poi non è che ancora possa permettermi di dire questo sì e questo no. L’importante è lavorare.
Cosa ti hanno lasciato esperienze come Incantesimo e Ho sposato uno sbirro?
Mi hanno formato. Soprattutto l’esperienza dello sbirro, molto dura a livello d’inserimento e di ritmi. Mi sentivo fuori posizione, fuori luogo, ai margini di un progetto e quindi, nei primi mesi, non sono riuscito a dare il meglio. Poi è andata bene. Ho molto bisogno del rapporto umano per uscire al meglio: se trovo un minimo di apertura umana riesco ad esprimermi.
Progetti all’orizzonte per il cinema?
Oggi mi hanno comunicato che sono stato preso per un film che girerò tra qualche giorno ma ancora non ho firmato, quindi non posso parlarne.
Che rapporto hai con Internet?
Pessimo rapporto. Ho Facebook e Twitter ma vivo molto all’aria aperta e preferisco stare fuori, correre. Immagina che non ho nemmeno il computer, mi connetto tramite cellulare.
E con il gossip invece?
Va vissuto in una maniera tranquilla. Senza fare guerre, quando diventi personaggio pubblico le persone hanno diritto di conoscere le tue abitudini, la tua vita. Entro il giusto limite, ovviamente.
Non credi che aiuti a restare a galla nei momenti di vuoto?
Credo che per usarlo per stare a galla bisogna avere un po’ la mente malata. Capisco che delle volte possa andare male e si rimanga senza lavoro, però nel momento in cui non ho impegni lavorativi non è che mi metto a fare non so che…
Qual è la cosa più cattiva o il pregiudizio più ricorrente su Francesco Arca?
I pregiudizi nascono spesso per cose che si fanno. Sta poi a te dimostrare le tue qualità. Devi fare magari il doppio della fatica per riemergere però puoi fare tutte le scelte che vuoi. Bisogna prendersi le proprie responsabilità e sapere che una scelta comporta sempre un bicchiere mezzo pieno e uno mezzo vuoto.
Quindi l’esperienza di Uomini e donne, col senno di poi?
Avevo ventiquattro anni, volevo divertirmi, mi sono fatto conoscere a livello popolare con un programma che comunque non ti chiede niente di particolare per emergere. A trentatré anni fai altre scelte. A me all’epoca è sembrata giustissima, poi può essere più o meno azzeccata. Sono contento di aver fatto questo percorso.
Sei rimasto in contatto con Maria De Filippi?
No, non la sento. Ho un grandissimo rispetto però per lei, perché la considero una donna molto intelligente. Non ho mai avuto il suo numero, non l’ho mai chiamata. Sono molto affezionato, la porto veramente nel cuore come donna.
E invece tra i tanti tatuaggi ne metterai uno per immortalare il successo de Le Tre rose di Eva?
Una serra, mi tatuo una serra sulla gamba (ride, ndDM). Scherzi a parte, basta tatuaggi!
Ultima curiosità. Hai esordito con un reality via web, che ricordo hai?
Si chiamava Ciccio Ciccio, era il primo reality fatto sul web. Era una sorta di Grande Fratello. Ho partecipato per pochissimo. Avevo ventun’anni.