E adesso direttamente dalla rivista visto che ci concediamo questa intervista all’attore Giorgio Pasotti papà e marito modello con la moglie Nicoletta Romanoff da cui ha avuto la figlia Maria e adesso ha quattro anni e che lo rivedremo presto in televisione nei panni della guida alpina Lino Zani nella quale racconterà la sua storia d’amicizia con il Papa Wojtyla
“Girando questa serie fra le magnifiche montagne ho ritrovato me stesso, abbiamo fatto un grandissimo lavoro”
Sicuramente un’interpretazione che può cambiarti la vita, è stata questa per Giorgio Pasotti la parte nel film non avere paura, la fiction ambientata in montagna che riguarda il Papa Wojtyla e che sarà in onda su Raiuno a partire dal 27 aprile, in occasione della canonizzazione del pontefice polacco. La fiction è tratta dal libro su Giovanni Paolo II
era santo era uomo
e Lino Zani era la sua guida alpina che lo accompagnava durante le sue escursioni in montagna. Dice lo stesso Lino Zani di Giorgio Pasotti
“è molto difficile avere a che fare con un attore che al tempo stesso interpreta te stesso. Sono stato diverse settimane a riflettere che, chiunque avessero scelto per questo ruolo, non poteva interpretare le emozioni che io ho vissuto dal vivo, poi però quando ho saputo che il ruolo era stato dato a Giorgio Pasotti ci ho ripensato e mi sono detto che è bergamasco come lo sono io, e quindi non potremo che intenderci bene, ma però ero in parte anche diffidenti in quanto questi attori credono sempre di sapere fare qualsiasi cosa, lo voglio vedere riscendere giù per le piste innevate più complicate o arrampicarsi nelle cime più alte. Di sicuro ricorrerà ad una controfigura”
parliamo di lei Lino Zani come si sente ad essere stato così vicino ad un santo come Wojtyla?
“Non so perché sia capitato a me forse il Signore è venuto tra i monti a cercare una pecorella smarrita e mi ha trovato. Mi ricordo quando Stanislaw Dzwisz, ossia uno dei prelati a cui stavo facendo quel momento da guida, mi comunicò che il pontefice avrebbe passato qualche giorno nel rifugio ai caduti che è situato ad oltre 3 km di altezza. Non sapevo che il sacerdote fosse anche il segretario personale del Papa. Furono giorni molto emozionanti anche perché il tutto doveva rimanere segreto. Era tutto così surreale, eppure stava succedendo proprio a me e alla mia famiglia di semplici montanari”
quando arrivò il sommo pontefice?
“Tutta la tensione se ne andò via. Aveva una grande fretta di recarsi a sciare e vivere quelle montagne. Non avrei mai pensato che un uomo come lui fosse così semplice come persona. Furono dei giorni veramente divertenti. Ogni mattina ringrazio il Signore per avermi dato questo grandissimo privilegio di conoscere il pontefice Karol Wojtyla. Da quel momento è nata un’amicizia che è andato avanti fino alla sua scomparsa: ogni anno veniva a trovarmi oppure andavo io a trovarlo a Roma. Era sicuramente un’amicizia squilibrata, ma Giovanni Paolo II non mi ha mai fatto sentire inadeguato. Mi ha insegnato a pregare. Durante le riprese della fiction è come se avessi rivissuto nuovamente ogni attimo di quelle nostre conversazioni, che erano così intime nell’immensità di quei grandi luoghi. Me lo vedo come se fossi oggi ancora inginocchiato in cima alla montagna in quel silenzio, mi sembrava immensamente grande. Poi quando ci soffermavamo nei rifugi alpini per ristorarci ritornava ad essere un uomo, che si divertiva nel non farsi riconoscere dalle persone del luogo e gli piaceva raccontare aneddoti della sua vita personale.”
Il pontefice la rimproverava per le sue inquietudini sentimentali!
“Certo che sì. Un anno quando arrivò al rifugio e mi vide con una nuova ragazza, mi gridò subito e mi disse: Lino ma questa ragazza non è la stessa che avevi lo scorso anno, ma quando ti deciderai a mettere il capo a posto? Poi mi innamorai della mia ex fidanzata con due figli. Aspettavo una figlia da lei non riuscivo però a dirglielo”
intervista attratta dalla rivista visto
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