Non c’è niente di meglio di qualche ora rigenerante al mare con la famiglia per ritemprarsi. Lo sa bene Adriana Volpe, che abbiamo pizzicato al mare a Fregene con il marito Roberto Parli e la figlia Gisele.
Adriana Volpe quest’estate hai lavorato e da settembre sei in video cinque giorni su sette. Quanto conta per te il relax?
«Noi che facciamo questo lavoro siamo dei privilegiati e, per questo motivo, non mi sogno di lamentarmi per la stanchezza. Inoltre in famiglia siamo degli stacanovisti, abbiamo un gran senso del dovere. Chi fatica veramente sono, per esempio, i medici che devono fare operazioni lunghissime stando in piedi e hanno tra le mani la vita delle persone, lo, al massimo, se sbaglio faccio- una papera. Quando sento certe colleghe che si dichiarano esauste per la giornata appena trascorsa inorridisco».
Adriana Volpe ti è mai capitato di andare in onda pur non essendo al massimo della forma?
«Mi è capitato di essere andata in video senza aver chiuso occhio dopo una notte passata a controllare che la febbre di mia figlia non si alzasse troppo, ma non mi lamento. Da quando sono mamma ho scoperto di avere delle energie pazzesche. La sera arrivo distrutta, però preferisco così, mi piace darmi da fare e non rimandare a domani quello che posso fare oggi, mentre non sopporto chi non fa niente tutto il giorno».
Sei mamma, moglie e in carriera, cinque minuti solo per te all’interno di una giornata riesci a trovarli?
«Quando ho messo a letto », Gisele ho un po’ di tempo per
I vedermi un bel film o controllare le ultime notizie sul tablet. Nelle grandi città come Roma la vita è davvero frenetica e persino trovare il tempo per rinfrescare i colpi di sole o fare un’ora di sport è un’impresa. Per questo mi sono attrezzata, ho una palestrina in salotto e faccio ginnastica con mia figlia».
«Per ora è molto maschiaccio»
Nel programma i fatti vostri Adriana Volpe ti occupi anche di moda, Gisele ha già le idee chiare in fatto di look?
«Gisele frequenta una scuola inglese e ha una divisa, quindi il problema di cosa indossare ce lo poniamo solo nel weekend. Devo dire, però, che per ora è molto maschiaccio, la fai felice se le compri un paio di scarpe da ginnastica, non certo le ballerine».
Della moda di quest’anno c’è qualcosa che proprio non sopporti?
«Sì, non posso vedere i pantaloni larghi a tre quarti che vanno tanto adesso».
È vero che stai per trasferirti in una nuova casa?
«Sì. ho comprato una nuova casa che sto ristrutturando. Speravo di riuscire a trascorrerci il Natale, ma ormai credo che ci entreremo l’anno prossimo».
Quali caratteristiche deve avere la tua casa ideale?
«Prima di tutto deve essere luminosa. Amo molto i colori chiari come l’avorio, l’oro, l’argento. Poi deve essere moderna e, soprattutto, rispecchiare la personalità di chi ci vive. Non sono succube dei diktat degli architetti, ascolto i consigli, ma poi decido io, la casa deve essere il nostro nido. Infine adoro le foto e quindi, disseminate per tutta la casa, ci saranno tante cornici che mi faranno rivivere i miei momenti più belli».
«Voglio una bella cucina spaziosa»
Qual è la zona Adriana Volpe della casa che hai curato meglio?
«La cucina. Quando ero single era lo spazio che mi interessava meno, la consideravo solo una zona di servizio. Adesso, invece, adoro cucinare. Nella nuova casa sarà spaziosa, con un bel televisore grande e un tavolo su cui Gisele potrà colorare e fare i compiti mentre io sono ai fornelli».
Di solito uomini e donne hanno idee diverse in fatto di arredamento. Tuo marito ha avuto voce in capitolo o ti ha lasciata fare?
«Roberto ha gettato la spugna. Mi dice: tanto so che alla fine scegli sempre tutto tu, ma in realtà ho ascoltato qualche suo suggerimento. Lui vorrebbe dare un’impronta più grintosa, io più rassicurante. Mio marito ha una personalità più forte della mia e a lui ho affidato la scelta di tutta la parte tecnologica ed elettronica. È lui in casa quello che compra televisori, computer, tablet e quant’altro».
Anche in televisione ti sei occupata spesso di bullismo. Da mamma, questa problematica ti angoscia?
«Sì, è un problema che può toccare chiunque. Anche se sei una bimba buona puoi subire angherie, senza contare che ora è un fenomeno in cui le carnefici sono anche di sesso femminile. A volte i bambini cercano di parlarne, ma i genitori sottovalutano il problema, così il figlio si chiude. Credo che l’antidoto sia una maggiore sinergia tra genitori e insegnanti e parlarne».
Intervista ad Adriana Volpe tratta da Vero
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