E diventato famoso grazie a serie Tv molto popolari tra cui Elisa di Rivombrosa e Capri. Da allora, Sergio Assisi è stato il protagonista di tante fiction come II commissario Nardone e Una coppia modello. Poi, una breve battuta d’arresto, contrassegnata dalla partecipazione a Ballando con le stelle, e adesso il grande ritorno su Canale 5. L’attore, infatti, sarà Fabio Ranzi, marito di Sabrina Fenili nella fiction Rimbocchiamoci le maniche.
«lo e Sabrina ci scriviamo»
Sergio Assisi cosa ci puoi anticipare del tuo Fabio?
«E un personaggio molto diverso da come sono io e vive una condizione a me, per fortuna, sconosciuta: quella del marito farfallone e irresponsabile, nonché padre di due figli. Fabio è, per certi aspetti, una vittima degli errori che ha commesso nei confronti della propria famiglia: vorrebbe porvi rimedio, ma fa fatica. Lui è comunque un uomo dai buoni sentimenti, che desidera non scontrarsi più con la moglie, ma sa bene che lei è ancora ferita dal suo atteggiamento».
Sembri esserti immedesimato in lui e quasi capirlo: è così?
«La sua è una situazione purtroppo, conosco attraverso le esperienze di alcuni amici. Quando un uomo e una donna si dichiarano guerra è triste, specie per i figli. Si tratta di battaglie spaventose: non me ne vogliano ali avvocati divorzisti, ma secondo me quando ci si lascia basterebbe parlarsi di più e affrontare in modo civile l’allontanamento».
Al centro della fiction c’è una situazione sentimentale un po’ complessa, dunque?
«Esatto: è soprattutto una vicenda familiare di grande attualità, come molti altri elementi all’inteeno della fiction. Ecco la caratteristica che, secondo me, può decretarne il successo. In Rimbocchiamoci le maniche si parla di difficoltà sociali, fabbriche e rivolte degli operai, voglia di riscatto, giovani e bullismo, scuola e crisi occupazionale. Gli sceneggiatori e il regista sono stati molto bravi nel dare alle storie uno spessore realistico».
Come sono andate le riprese?
«Abbiamo girato tra Roma e le Marche, dove è stata creata ad hoc la cittadina in cui il racconto è ambientato. In sei mesi sono state realizzate otto puntate: una lavorazione abbastanza pesante e faticosa. Devo ringraziare il regista Stefano Reali, che mi ha scelto pur riscontrando una diversità di fondo tra me e gli attori centro-settentrionali con cui è abituato a lavorare. Diciamo che Stefano ha voluto creare una dialettica tra due forti popolarità: una romana di Sabrina Ferilli e l’altra napoletana del sottoscritto. Secondo me, ne è venuto fuori un mix bello e interessante».
Sergio Assisi avevi già lavorato con Sabrina Ferilli?
«No, non la conoscevo personalmente, però posso dire che ancora oggi ci continuiamo a scrivere: vedere molto meno, perché siamo entrambi impegnati. I contatti tra colleghi sopravvivono al set solo quando si è creato un rapporto di stima. Sabrina è affabile, oltre che una grande professionista: brava soprattutto nel
razionare le energie fisiche che è fondamentale quando hanno molte scene di ogni giorno».
Sergio Assisi Hai raggiunto il successo grazie a fiction come Elisa di Rivaombrosa e Capri, ricordi hai?
«Pensate che per la stra-1 da dei fan mi hanno fermato a New York il mese scorso, dopo otto anni, grazie a Capri: il successo fu mondiale. Anche se ho un ricordo bellissimo: quella serie mi ha dato grandi soddisfazioni. La regista Cinzia TH Torrisi, che nella sua carriera ha diretto anche I Massimo Troisi, una volta mi ha paragonato a lui, augurandomi di avere lo stesso successo».
Sergio Assisi Faresti un sequel di Capri, se te lo proponessero?
«A suo tempo mi proposero già Capri 3, insieme a tanti di quei soldi! Solo un pazzo avrebbe rifiutato, ma dissi di ! no subito e non me ne sono mai pentito: sentivo che la fiction avrebbe perso qualità e bellezza e io non volevo tradire i sogni del pubblico. Sono una mosca bianca tra gli attori, uno degli ultimi guerrieri: perciò spesso non mi si vede in Tv».
Rimbocchiamoci le maniche Sergio Assisi è il tuo grande ritorno alla fiction: spiegaci meglio che cosa ti ha tenuto lontano dalla Tv.
«Non è dipeso solo da me: per certi versi è stata una scelta forzata. I produttori non mi chiamavano, ma non mi sono arreso: ho realizzato un mio : film, A Napoli non piove mai, che è stato comprato da Sky. Inoltre, ho ricevuto un contributo dal Ministèro della cultura e messo su una compagnia teatrale, dando lavoro a decine di persone. Non sogno di guadagnare milioni, ma di fare cose belle e di offrire opportunità agli altri. Infatti, sto preparando una seconda commedia cinematografica e un altro spettacolo teatrale che debutterà a gennaio: è tutto frutto del mio sudore, oltre che dei miei risparmi economici».
Nel tuo percorso come si colloca la partecipazione, nel 2012, a Ballando con le stelle?
«È stata una sfida: gli artisti I come me vanno incontro a situazioni improbabili e lontane dal proprio essere.’Mi sono rimesso in discussione, perché non amo restare inchiodato nel mio orticello. Milly Carlucci è una macchina da guerra e una professionista j meravigliosa, come Sabrina Ferilli e Lina Wertmuller, regista con cui ho iniziato. In questo lavoro le donne sono un caterpillar».
A proposito di donne, Sergio Assisi la tua storica ex Gabriella Pession nel 2014 è diventata mamma: che effetto ti fa?
«Provo grande contentezza I per Gabriella: l’affetto continua, so che lei è felice e di conseguenza lo sono anch’io. Una famiglia era quello che desiderava. A me non rode e | spero che anche gli altri sappiano gioire per me e i miei | successi».
Nel privato, vivi un momento altrettanto felice?
«Sono concentrato sul mio I lavoro e la mia carriera. Ho 44 anni: o la va, o la spacca! Non c’è ancora l’amore, ma I sono aperto e in attesa: non | lo cerco, ma ci devo sbattere contro».
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