Nel nuovo film di Leonardo Pieraccioni, Se son rose…, interpreta una suora laica. A un certo punto della storia, il suo personaggio riceve un messaggio dal suo ex fidanzato che vorrebbe avere da lei una seconda possibilità. Caterina Murino, che negli ultimi anni ha ottenuto grandi successi anche a livello internazionale, confessa a Vero alcuni eventi della sua vita privata che l’hanno toccata nel profondo. Caterina, nel lavoro diretto da Pieraccioni, nelle sale in questi giorni, interpreti un personaggio molto originale. Ce ne parli?
«Il personaggio di Benedetta, in effetti, è diverso da tutti quelli che avevo interpretato. È stato molto divertente darle vita, anche se devo ammettere che parlare lentamente, come appunto fa lei, è stato davvero complicato {ride)».
Anche a te, come a Benedetta, è capitato di ricevere un sms da un tuo ex che ti chiedeva di riprovarci?
«No, non mi è mai successa una situazione di questo tipo. A ogni modo, credo che non avrei mai dato una seconda possibilità a un mio ex fidanzato…».
Come mai?
«In passato mi è capitato di trascinare una storia d’amore perché volevo darle un’altra possibilità. E quando era arrivata al capolinea, era ormai consumata del tutto. Un capitolo chiuso. E non avrebbe avuto’senso riaprirlo».
Caterina Murino com’è stato recitare accanto a Leonardo Pieraccioni?
«Erano anni che desideravo essere diretta da Pieraccioni. Finalmente, dopo tanto tempo, grazie a Se son rose… – un film divertentissimo! – questo desiderio è diventato realtà. Leonardo è un regista meraviglioso, mi è stato sempre accanto nella fase della costruzione del personaggio. Spero di tornare presto a collaborare con lui, così come con tutto il resto del cast. Con le altre attrici, Michela Andreozzi, Claudia Pandolfi, Antonia Truppo e Gabriella Pession siamo riuscite a creare una bella complicità. Abbiamo anche formato un nostro gruppo per chattare con il telefonino».
Sappiamo che a breve tornerai a teatro. Caterina MurinoPuoi anticiparci di che cosa si tratta?
«Sì, mi vedrete di nuovo a teatro e ne sono molto felice. A gennaio tornerò sul palcoscenico con L’idea di ucciderti, scritto e diretto da Giancarlo Marinelli, mentre a fine febbraio comincerò la tournée di Otto donne e un mistero, con un cast tutto al femminile in cui troveranno spazio attrici come Anna Galiena, Paola Pitagora, Debora Caprioglio e altre».
Nonostante gli impegni famigliari e quelli legati al lavoro d’attrice, continui a dedicarti anche alla tua linea di gioielli.
«Sono molto legata a questi gioielli, lavorati con la filigrana sarda, perché all’
interno di essi è racchiuso tutto il mio amore per la mia terra d’origine (la Murino è originaria di Cagliari, ndr). Fino a oggi mi hanno regalato grandissime soddisfazioni, specialmente quando ho avuto l’opportunità di esporli in città come Parigi. Si tratta di un progetto affascinante, impegnativo, che sto portando avanti con tutte le mie forze».
Ormai sei un’attrice affermata a livello internazionale. Come scegli i tuoi ruoli?
«Continuo ad affrontare questo lavoro con grande entusiasmo e curiosità, cercando di scegliere accuratamente tutti quei progetti che mi vengono offerti, privilegiando quelli che riescono a regalarmi nuovi stimoli. Adoro vestire i panni di personaggi che mi fanno divertire, come quello di Benedetta in Se son rose…, ma mi affascinano anche quei ruoli faticosi e drammatici, come quello legato a un progetto che sto preparando ì in questo periodo ma di cui è non posso ancora anticipare i. nulla».
«Sono testarda e un ] po’ precisina»
Se potessi descriverti con 3 tre aggettivi?
«Sono testarda, divertente i come un clown e anche un po’ precisina».
A livello privato, c’è un evento in particolare che ti ha cambiato la vita? e «Sì, qualche anno fa i miei genitori si sono ammalati di cancro. Poi, fortunatamente, sono guariti nello stesso periodo».
Articolo su Caterina Murino tratto da Vero.