E arrivata a sorpresa e a bordo di un risciò attraversando i giardini di Castel Sant’Angelo in compagnia del compagno Giovanni Soldati. Stefania Sandrelli è stata una graditissima ospite della presentazione romana del libro del regista Angelo Longoni L’amore migliora la vita, edito da Giunti.
Direna da tutti i più grandi
L’attrice toscana ci ha raccontato come il più nobile dei sentimenti abbia riempito, e domini ancora oggi, tutta la sua vita: l’amore per il suo compagno, quello per i suoi figli e i suoi nipoti, ma anche quello per il suo lavoro che l’ha incoronata come una delle interpreti più richieste e apprezzate dell’intero panorama cinematografico italiano. Più di 50 anni di carriera, segnata da film che hanno fatto epoca: non è certo un caso se tutti i più grandi cineasti italiani abbiano fatto carte false per dirigerla, da Germi a Scola, da Bertolucci a Risi, da Lizzani a Muccino. Eppure la bella Stefania conserva ancora l’entusiasmo di un’adolescente nell’approcciarsi a questa professione. L’attrice viareggina si racconta a Vero.
Stefania Sandrelli L’amore, come suggerisce il titolo del libro di Angelo Longoni, è davvero capace di migliorare la vita?
«È così! In un mare di dubbi che attanagliano le nostre
vite, fa bene avere qualche certezza e questa lo è sicuramente».
Questo sentimento ha migliorato anche la tua di vita?
«L’ha guidata in modo assoluto e totalizzante».
Un altro importante sentimento che spesso va a braccetto con l’amore è l’amicizia. Non a caso, il tuo compagno Giovanni Soldati è stato prima tuo amico e poi è scoccata la scintilla…
«Non succede quasi mai nella vita delle donne. Io, invece, ho sempre avuto tanti amici maschi. E anche molto belli. Oltre che preziosi. Non mi aspettavo che quel rapporto di amicizia con Giovanni, però, potesse sfociare in altro. Non so se ho fatto un affare (ride)’.».
E come hai capito Stefania Sandrelli, all’epoca, che quel sentimento di affetto e amicizia stava assumendo le fattezze dell’amore?
«L’ho capito dopo molto tempo. E come se a un certo punto, casualmente, ci fossimo trovati a guardarci vicendevolmente in maniera diversa, con occhi differenti. L’amore, d’altra parte, è questione di attimi e il nostro momento, evidentemente, era arrivato».
Un altro grande amore della tua vita è la recitazione. Ti sei mai fermata a riflettere su come sarebbe oggi la tua vita, se quelle famose foto che scattasti adolescente, a 15 anni, non fossero finite nelle mani di Pietro Germi?
«All’epoca volevo fare a ballerina. Lo dimostra il fatto che per inseguire quell’ambizione mi sono distrutta i piedi. Pensavo di dedicarmi al ballo classico, che è davvero tosto e impegnativo, ma il cinema poi mi a rapita».
Sempre a proposito di amore, anche la tua famiglia ha rappresentato qualcosa di importante. C*è qualche aneddoto che ti va di raccontare?
Mio nonno si chiamava Giglio Fiori e tutti i commenti della sua numerosa famiglia avevano nomi floreali».
Che cosa ti ha insegnato la tua famiglia?
La mia è stata una famiglia patriarcale che mi ha insegnato davvero tan-[ to. Devo proprio a loro la mia ampiezza di vedute e la mia libertà».
Sempre a proposito di famiglia, come te la cavi nelle vesti di nonna? È un ruolo in cui ti trovi a tuo agio
«Sono molto amata dai miei nipoti, mi sento quasi una complice: proprio per questa ragione, sono spesso rimproverata dai miei figli (ride). A proposito di amore, i miei nipoti, alla mia età, sono la cosa più bella e importante che ho. Sono un sostegno grandissimo, sento il desiderio di vederli tutti e spesso».
Quali progetti professionali Stefania Sandrelli ci sono per te dietro l’angolo?
«Mi sto dedicando durante questa estate alla lettura di alcuni copioni anche parecchio belli. È tempo di scelte, insomma. Mi fa piacere essere richiesta. La bellezza del mio lavoro, in cui si mette in scena la vita delle persone, risiede nel fatto che tutte le età
Intervista tratta da Vero