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Red Canzian si dimette come Pooh e si riscopre vegano con la figlia Chiara

Dopo aver archiviato un’esperienza musicale di cinquantanni come bassista dei Pooh, Red Canzian toma alla ribalta con un progetto inedito. Sano vegano italiano è il titolo del suo nuovo libro che, con l’ausilio di cinquanta ricette realizzate da sua figlia Chiara, racconta il suo percorso verso l’alimentazione vegana.

Ci spieghi come nasce questa idea?

«Volevo chiarire un po’ di malintesi tra vegani e onnivori e desideravo affrontare con gentilezza l’argomento “etica vegana” senza cadere nei soliti integralismi che allontanano la gente».

Che cosa ti ha convinto a diventare vegano?

«Credo che l’essere vegani sia il metodo più corretto e buono per interpretare il nostro passaggio sul pianeta. Buono per gli animali, buono per la nostra salute e buono per l’ambiente, che viene devastato dagli allevamenti intensivi».

«Che fascino, la carta stampatali)

Per questo libro hai collaborato con tua figlia.   Red Canzian Che esperienza è stata?

«Naturale. Ci conosciamo, ci amiamo profondamente e sappiamo “chi fa cosa” in ogni situazione. Io so cucinare e Chiara scrive benissimo, ma per il libro era chiaro che la parte scritta doveva toccare a me e quella del “gusto” assolutamente a lei».

Complice Internet, si leggono sempre meno libri.
Soprattutto i giovani, poi, preferiscono i libri digitali a quelli “tradizionali”.

«Penso che il libro, l’odore della carta stampata, la possibilità di fare una “orecchietta” per segnare la pagina non saranno mai sostituite dai tablet… Per quanto mi riguarda, la lettura digitale non mi affascina, preferisco leggere un libro fatto di carta».

Anche la musica ha subito delle evoluzioni.

«Con l’avvento del digitale la musica ha avuto ancora più danni. Per fortuna sta ritornando il piacere di possedere un long playing in vinile: offre la possibilità di ‘‘coccolare” la musica con piccoli gesti, magari appoggiando la puntina con cura. Poi, che dire delle copertine? Raccontano in modo esaustivo il contenuto del disco».

Tra le celebrazioni dei 50 anni dei Pooh e la stesura del libro, ti sei lasciato alle spalle un periodo piuttosto impegnativo.

«Sano vegano italiano è il mio quarto libro, anche se è il primo che scrivo a quattro mani. Penso ai miei libri quando viaggio, prima di dormire la sera o al mattino, quindi le idee vengono “parcheggiate” in una sorta dimagazzino mentale. Quando ho raccolto abbastanza materiale, scrivo il libro in dieci giorni».

Quanto ti mancherà la vita da Pooh Red Canzian?

«Sicuramente mi mancheranno tanti aspetti di una vita di successo, ma credo che ogni stagione dell’esistenza abbia i suoi frutti. Guai a ostinarsi a mangiare quelli di una stagione che non è più tua! Sono sereno, ho mille progetti. Il successo, per me, è anche rispondere alle domande dei giornalisti e sapere che tante persone leggeranno le mie interviste. Scrittore o musicista, ho un profondo bisogno di comunicare».

Quali sono i tuoi prossimi progetti professionali Red Canzian?

«Finito il tour per presentare il libro in trenta ristoranti sparsi per l’Italia, comincerò a ripensare alla musica, a un nuovo capitolo musicale della mia vita».

La parola a Chiara Canzian

Chiara, com’è stato scrivere un libro con tuo padre?

«Molto bello, tutto è stato molto naturale. Ci siamo confrontati su ogni cosa e ci siamo fidati l’uno dell’altra. Questa esperienza mi ha dato la possibilità di esprimermi in una cosa che amo tantissimo, ovvero la cucina».

In che modo hai scelto le ricette Red Canzian?

«In gran parte affidandomi alla tradizione italiana».

Ci racconti com’è strutturato il libro Red Canzian?

«Proponiamo quaranta ricette stagionali e dieci di dolci. Tutte le preparazioni sono da me rivisitate con gusto e creatività, ma sono anche legate alla nostra cucina, che per tradizione è ricca di piatti vegani. Ho potuto sperimentare e approfondire la cucina vegana per due anni con un mio ristorante e poi continuando a studiare e a prepararmi in questo settore particolare, in cui credo molto».

Quanto tempo trascorri ai fornelli?

«Dipende dai periodi, comunque una media di dodici-tredici ore al giorno per quattro giorni alla settimana».

È possibile mangiare piatti gustosi e allo stesso tempo sani?

«Sì! Nel nostro libro ci sono tanti esempi, tutti da provare».

Quali saranno i tuoi prossimi impegni professionali?

«Spero di continuare a fare la cuoca professionista, anche se la musica non si scorda mai (Chiara in passato ha pubblicato due album, ndr)».

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