Per sua stessa ammissione è il conduttore più egocentrico della Tv, eppure ha deciso di limitare la sua presenza sui social network «per evitare», ci dice, «di arrabbiarsi troppo». Ne abbiamo parlato con Alessandro Cattelan in occasione della presentazione della quarta stagione di E poi c’è Cattelan, in onda dal lunedì al venerdì in seconda serata su TV8.
Alessandro Cattelan hai dichiarato di esserti cancellato dai social, perché?
«In realtà non mi sono mai cancellato, ma ho deciso di usarli solo per cazzeggio. Esporsi su cose serie o complesse sui social porta la gente a fare commenti a volte offensivi. E siccome mi conosco, mi arrabbio molto, e non mi va».
È per questo che, come hai dichiarato, tua moglie Ludovica Sauer ti dà le gocce di Fiori di Bach?
«No, me le dà ma perché dice che parlo troppo velocemente (ride, ndr)».
E sul lavoro soffri di “ansia da prestazione”?
«No, ero talmente giovane quando ho iniziato che l’idea che questo fosse un lavoro non mi sfiorava minimamente. Nel frattempo lo è diventato, ma ormai non provavo più ansia».
A proposito di emozioni, EPPC quest’anno passa da monosettimanale a quotidiano.
«Per noi è una grande novità. Però la vera sfida è che la gente non si accorga del cambiamento, vogliamo mantenere lo stesso livello di qualità».
Hai Alessandro Cattelan un segreto per mettere a tuo agio gli ospiti?
«Essere onesti nei loro con-| fronti. Questo è uno dei programmi più egocentrici presenti in Tv, però con gli ospiti siamo molto altruisti e quando faccio un’intervista non penso a fare bella figura io».
«Un giorno potrei fare Sanremo»
Ti è mai capitato di avere l ospiti “diffìcili”?
«Premesso che più l’ospite è ingestibile più lo trovo simpatico, sì, mi è capitato. Gian-marco Pozzecco (allenatore di basket, ndr) è stato un vero terremoto, Christian Vieri ha fatto una bellissima puntata».
Chi ti ha fatto più piacere ospitare?
«Tanti… da Valentino Rossi, a Francesco De Gregori, fino alla popstar Robbie Williams, primo ospite di questa stagione».
Con Robbie hai parlato anche di bambini e di come a volte sanno metterti in difficoltà. A te è successo?
«Sì, certo. Una volta un conoscente mi ha fermato per strada, mi ha salutato e ha fatto una carezza a Nina, la mia primogenita. Tempo un secondo e con una voce altezzosa mi ha detto: “Papà, ma quel signore aveva una mano che faceva schifo!” (ride, ndr)».
Alessandro Cattelan Molti ti vedono già a condurre Sanremo…
«Se Tiziano Ferro mi scrive un bel pezzo ci penso, perché no… (ride, ndr). Scherzi a parte, a livello tecnico non credo sia più difficile di X Factor, quindi se un giorno dovesse succedere, sarei pronto».
Intervista ad Alessandro Cattellan tratta da Vero
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