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Pippo Baudo racconta la sua Domenica In e il varietà

Ha chiarito Andrea Fabiano (direttore di Raiuno, ndr) per fare Domenica in e io non mi sono fatto pregare: ho detto subito sì. Avevo voglia di tornare». Ce lo dice Pippo Baudo durante la conferenza stampa di presentazione della 41esima edizione della trasmissione più longeva della Rai. La missione di quest’anno sarà: audience, quantità e qualità con più spettacolo, musica e cultura. A Top Baudo racconta:

 

«Faremo una trasmissione positiva, adatta a tutte le fasce di età. Non vogliamo essere ansiogeni, che di ansia ce n’è già tanta in giro, per questo non ci occuperemo di cronaca nera. Sarà un varietà dove tratteremo tutto, arte, cinema, libri e interviste ai personaggi. Ci sarà pure qualche ricordo, ma mai malinconico».

«Il varietà è eterno»

Pippo Baudo a chi afferma che il varietà è morto, che cosa rispondi?

«Il varietà, se è intelligente e legato all’attualità, se non è soltanto memoria, non morirà mai. È eterno, come la Divina Commedia».

Qualcuno, Pippo Baudo riferendosi alla tua età ha detto, sarà una Domenica In o INPS. Che ne pensi?

«Una battuta infelice. Io non sono ancora “un caro estinto”. Perché se ci guardiamo in giro ci sono tanti pensionati intelligenti e tanti giovani in carriera poco intelligenti. E poi c’è tanto giovanilismo sulle reti televisive che una persona di una certa età ci sta bene, fa la media».

C’è qualcosa che ti spaventa di questo grande ritorno?

«Le paure come tutti le ho anch’io, ostento sicurezza, ma poi ho i miei dubbi. Dentro di me penso “speriamo che ce la faccia, che il pubblico accetti”. Però quando si lavora bisogna dimenticare tutte queste incertezze. Un equilibrista su un filo ha paura prima o dopo, ma mai durante».

Ospiterai Pippo Baudo qualche politico nella tua Domenica in?

«Non c’è ragione che vengano, non è una trasmissione adatta. Se ne viene uno, poi devono venire tutti. La politica è il motore della vita sociale del Paese, se ne occupano già telegiornali, rubriche e talk show. E non è detto che tutti i programmi debbano farlo».

Che cosa pensi Pippo Baudo della concorrenza su Canale 5?

«Tanti anni fa lanciai Barbara d’Urso che era una ragazzina, le feci fare la valletta. Adesso domina l’intero palinsesto della domenica: piange, ride, si commuove. Ho grande rispetto nei suoi confronti. Noi non faremo le stesse cose: avremo un occhio diverso».

Chiara Francini oltre a cantare e condurre insieme a te Pippo Baudo, ballerà?

«Lei dice di no, ma vuole solo che io glielo chieda (ride, ndr). Vedrete che alla fine riuscirò a convincerla».

 

Quale artista internazionale vorresti tanto intervistare a Domenica in?

«Angelina Jolie, perché vorrei sapere che cosa sta succedendo davvero con Brad Pitt».

Pippo Baudo hai un consiglio da dare a Carlo Conti per il prossimo Sanremo?

«Consigli non se ne danno mai, ognuno deve fare la sua conduzione e direzione. Carlo finora ha fatto molto bene e sono convinto che anche la terza edizione andrà benissimo. Lo scorso anno mi aveva proposto di condurre il dopo Festival, non ho accettato perché avrei dovuto fare il critico in poltrona e non me la sentivo di ricoprire quel ruolo. Gli ho risposto: “ti voglio bene, ti sono amico ma preferisco vederti da casa ».

Nella tua vita c’è ancora spazio per l’amore?

«L’amore fisico a una certa età si mette da parte e si opta per l’amore spirituale che è più completo».

 

 

Intervista  a Pippo Baudo che parla di Domenica In da TOP

 

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