Mentre la raggiungiamo al telefono, Alida Gotta è nel pieno del Salone del Gusto di Torino (è piemontese, nata a Bra nel 1989) il più importante evento internazionale dedicato al cibo. E proprio il cibo, in passato, è stato la sua croce, mentre oggi è la sua delizia.
«Ai fornelli scopri chi sei»
Da ragazzina ha sofferto di anoressia, ma grazie all’amore ne è venuta fuori e ha riscoperto la passione per i fornelli, tanto da salire sul podio a Masterchef Italia 5. Un secondo posto nello show culinario più famoso che le ha dato sicurezza perché come dice: «La cucina è un biglietto di sola andata verso il luogo più incredibile di tutti, se stessi».
Alida Gotta è vero che tutto è nato dall’amore per Marco, il tuo fidanzato?
«Per un grande amore e per un piatto di spaghetti alla Carbonara. Marco, che non sa cucinare, ma ama la buona tavola, mi ha detto che non era stato ben preparato e mi ha stimolato a fare altri tentativi. Poi mi ha iscritto alle selezioni per il progamma Masterchef. suo aiuto è stato importante perché ristabilissi un buon rapporto con il cibo».
Da ragazzina, l’hai confermato in tv, hai sofferto di disturbi alimentari. Come hai reagito?
«Il mio non è stato qualcosa dettato da un fattore estetico, ma generato da incomprensioni familiari, dalla mentalità del mio paese che non rispecchiava la mia. Così mi sono chiusa in me stessa e spesso cercavo di disfarmi di quello che avevo mangiato. Marco è stato comprensivo e mi ha aiutata a trovare la forza per affidarmi a uno specialista».
«Mi ispiro al mondo arabo»
Cucinare è diventato un lavoro. Qual è ì la tua filosofia?
«Ho un mantra: “non smettere di esplorare il gusto”.
Faccio cose salutari. Non mancano mai spezie ed erbe aromatiche. Mi ispiro al mondo arabo. Giro l’Italia per cucinare nei ristoranti, fare showcooking ed è stato Masterchef a darmi questa visibilità».
In televisione ti abbiamo vista super emozionata. Ora sei più sicura?
«Mi spiace che con i vari tagli nei montaggi quello che è emerso è stata un’emozione negativa, invece la capacità di emozionarsi è per me qualcosa di importante. Se qualcosa non andava bene ci rimanevo male, così come ero davvero felice se veniva apprezzato. Ora sono in pace con me stessa».
Che ricordi porti nel cuore Alida Gotta ?
«Un’immagine della finale. Carlo Cracco, uno dei giurati, che assaggia il mio risotto, chiude gli occhi e, la forchetta sospesa a mezz’aria, muove la mano sinistra avanti e indietro, lentamente. E poi i rapporti che sono nati. Non è vero che si litiga sempre. Con Erica Liverani, la vincitrice, siamo diventate amiche. E sento anche gli altri».
«Sogno un ristorante mio»
I prossimi progetti Alida Gotta ?
«A novembre condurrò un programma culinario su Sky, ma per il titolo ci stiamo ancora pensando. E poi un giorno aprire un ristorante tutto mio, ma per come lo sogno io ho ancora tanto da fare».
Alida Gotta sei testimonial della campagna Colora la Tua Vita, in collaborazione con Aba, Associazione contro bulimia e anoressia. Che messaggio vuoi dare alle ragazze?
«Dedicatevi più a voi stesse e meno a quello che pensano gli altri. E poi non cercate di avere a tutti i costi corpi di plastica, ma puntate ai veri valori della vita».
Tratto da TOP.
Sito ufficiale di Master Chef