Roma, ottobre utore, conduttore tivù e radiofonico di grande successo, ma anche papà e marito. Carlo Conti ha mille sfaccettature e un’inesauribile energia, grazie alla quale riesce a ottenere incredibili ascolti con Tale e quale show – arrivato alla sesta edizione – senza trascurare la famiglia. La sua sfida più grande non è quella che fronteggia ogni venerdì in prima serata su Raiuno: la vera prova è quella che affronta ogni giorno con l’educazione del figlio Matteo. Diventato papà a 52 anni, il volto Rai deve pensare al futuro del suo erede, nato dall’unione con la costumista Francesca Vaccaro, sposata nel 2012.
«Per ora pensiamo a dargli tanto affetto»
Carlo Conti sei un conduttore di successo ma, per dirla alla toscana, hai successo anche come babbo?
«Non lo so, questo lo scopriremo nel tempo. Vedremo come crescerà Matteo, se sarò in grado di farlo venir su con sani principi. Per ora cerchiamo di dargli tanto affetto e di spiegargli le regole che per noi sono fondamentali nella vita. Un domani sarà lui a giudicare il nostro operato».
Sicuramente ora si può giudicare positivo il tuo lavoro a Tale quale e show. E pensare che all’inizio, quando ti proposero questo programma, eri tutt’altro che entusiasta.
«È vero, l’edizione spagnola dalla quale deriva il format non mi convinceva. Ma poi ho capito che loro lo fanno “alla carlona”. Per esempio, per fare le imitazioni si mettevano giusto una parrucca e un vestitino somigliante all’originale. 11 nostro incredibile gruppo di truccatori, parrucchieri e sarti, invece, punta all’imitazione perfetta. Abbiamo anche aggiunto il supporto tecnico della coach Emanuela Aureli per far sì che i concorrenti riescano a rendere davvero credibile il personaggio imitato. Anche il nome del programma in spagnolo, Tu cara me suena (che si può tradurre in italiano con i “il tuo volto non mi è nuovo”) non mi piaceva. Poi una mattina ero in auto e ho avuto l’illuminazione: Tale e quale. E ci ho aggiunto “show” perché il nostro non è un reality, ma un vero e proprio spettacolo».
Carlo Conti In giuria ci sono due nuovi volti che affiancano l’amatissima Loretta Goggi: Claudio Amendola ed Enrico Montesano. Perché proprio loro?
«Amendola è stato scelto per non cambiare l’etichetta sul nome del vecchio camerino di Claudio Lippi! Scherzo: Amendola è un bravissimo attore, figlio di due grandi attori e maestri del doppiaggio come Ferruccio e Rita Savagnone, quindi l’attenzione alla voce e al dettaglio li ha nel Dna. Di Montesano, che dire? E un mito, una leggenda della televisione, del cinema e del teatro».
«Non riuscirei mai a fare il concorrente»
I concorrenti, invece, Carlo Conti li hai scelti tra attori, cantanti e presentatori. E ci sono grandi nomi.
«Colgo l’occasione per ringraziare, senza togliere nulla agli altri, Tullio Solenghi, che dall’alto della sua grandezza si mette in gioco e si diverte con noi com’è stato in passato per altri grandi nomi come Amadeus. Li ammiro molto, perché io non saprei proprio fare il concorrente in tivù come fanno loro».
L’eredità, invece, altra trasmissione che porta la tua firma, quest’anno è condotta dal tuo collega Fabrizio Frizzi. Come mai non sei tu al timone?
«Perché in questo periodo dovevo far fronte ad altri impegni, ma comunque sono l’autore del programma. Ho lavorato sul consueto restyling che facciamo tutte le stagioni. Se il programma dura da dieci anni è perché siamo riusciti a dargli ogni volta una nuova freschezza»
Intervista a Carlo Conti che parla del figlio Matteo tratto da Nuovo