Taglia il traguardo della decima stagione Un medico in famiglia, in onda a settembre su Raiuno. Un ritorno a cui si accompagna quello graditissimo e attesissimo dal pubblico di Giulie Scarpati nei panni di Lele Martini. L’attore romano ha deciso di rituffarsi con entusiasmo in questa avventura televisiva e, ancora una volta, il suo Lele avrà parecchio da penare per tenere a bada la famiglia più simpatica, numerosa e movimentata del piccolo schermo. I Martini, peraltro, in questa stagione saranno protagonisti anche di una trasferta in terra di Puglia per conoscere i luoghi natii del loro capofamiglia, nonno Libero, interpretato da Lino Banfi, facendogli ammirare le bellezze di Monopoli, Cistemino e Locorotondo. Scarpati ci racconta le emozioni con cui è tornato sul set della fortunata fiction di Raiuno e ci svela le differenze tra il suo modo di essere genitore e quello del suo alter ego, il dottor Martini.
Giulio Scarpati che effetto ti ha fatto tornare a recitare in questa serie un Medico in Famiglia?
«Sono molto felice. Ormai il nostro pubblico sa che ogni tanto mi allontano e mi prendo una pausa per potermi dedicare al teatro. Ho recitato in Oscura immensità, con la regia di Alessandro Gassmann, poi ho debuttato quest’anno con lo spettacolo Una giornata particolare, ispirato al film di Ettore Scola, con Valeria Solarino e la regia di Nora Venturini. La tournée riprenderà a novembre e fino a marzo 2017 gireremo l’Italia con questo spettacolo».
«Non mancheranno le difficoltà»
Gli sceneggiatori di Un medico in famiglia quali divertenti “disavventure” hanno in serbo per il tuo Lele Martini ?
«Il ritorno del dottor Martini, come sempre accade quando è stato assente, coinciderà con la necessità di dover affrontare nuovi problemi in famiglia. Nelle puntate di questa serie, infatti, il tema centrale delle vicende che lo riguarderanno sarà, ancora una volta, la paternità. E non potrebbe essere altrimenti, visto che Lele ha ben sei figli di età compresa fra cinque e trentanni. Ecco perché* ancora una volta, si troverà a misurarsi con le varie sfumature, così diverse tra loro, e le relative dinamiche, dell’essere padre. Non mancheranno problemi e difficoltà da affrontare. Credo sia importante raccontare l’importanza della paternità, specialmente in un periodo di crisi generale come quello che viviamo. Il nostro intento è proprio quello di parlare di argomenti seri, ma con un linguaggio semplice e soprattutto con un po’ di sana leggerezza, che non guasta mai. In Un medico in famiglia c’è una giusta alternanza tra momenti più forti e intensi e altri più rilassati e divertenti».
«Anche lui perderà la calma…»
La vostra serie racconta le vicissitudini, le dinamiche e le evoluzioni di una famiglia allargata e lo fa in un periodo in cui questa istituzione è al centro del dibattito politico e sociale…
«La nostra è una famiglia allargata e sempre accogliente: questo è stato il pretesto per raccontare tanti aspetti della vita.”
Giulio Scarpati tu, invece, come papà che voto ti daresti?
«Sono un papà molto più ansioso rispetto a lui. I miei figli, che seguono Un medico in famiglia da quando sono piccoli, mi avrebbero voluto come Lele, comprensivo e paziente anche nella vita vera. Invece, no (ride, ndr)».
Pensi che i tuoi figli seguiranno le tue stesse orme professionali?
«No, sono orientati verso altro. Se avessero scelto di fare il mio stesso mestiere, però, non mi sarebbe dispiaciuto».
Intervista a Giulio Scarpati tratta da Vero.
Sito Ufficiale Un Medico in Famiglia