Roma, luglio al vampiro Eric Northman nella serie televisiva statunitense True Blood (sette stagioni per 80 episodi) a protagonista nel cinema d’autore di Lars Von Trier, fino a prestare volto e muscoli all’ultimo Tarzan di una lunga, lunghissima saga cinematografica nata addirittura ai tempi del cinema muto. Dalla prima apparizione sullo schermo con Tarzan of thè Apes del 1918, per la regia di Scott Sidney, Elmo Lincoln come protagonista, a oggi le versioni cinematografiche del cosiddetto “uomo scimmia”, il re della giungla nato dalla penna del romanziere Edgar Rice Burroughs, sono poco meno di una cinquantina: l’ultimo a calarsi da una liana e piombare sul set è Alexander Skarsgàrd, aitante attore svedese, che festeggerà 40 anni il prossimo 25 agosto.
Figlio d’arte (suo padre è Stellan Skarsgàrd, attore noto per diversi ruoli hollywoodiani in saghe come Pirati dei Caraibi o The Avengers). il bell’Alexander ha accettato di buon grado di calarsi nell’icona fuori del
••• tempo di Tarzan, in un film diretto da David Yates dal titolo The Legend of Tarzan, attualmente nelle nostre sale e distribuito da Warner Bros Italia. Alto un metro e 93 centimetri, lineamenti nordici, occhi chiari, quinto conte di Greystoke ritornato ai propri possedimenti britannici dopo essere rimasto orfano nel cuore della foresta, salvato e allevato da un branco di scimmie.
È esattamente questo il punto di partenza di The Legend of Tarzan, un film
carriera d’attore cominciata a soli 13 anni, Alexander è uno di quei personaggi che ci ha messo poco a farsi notare nel jet set. Da buon svedese la sua indole viene definita abbastanza riservata (la sua prima notorietà in età adolescenziale lo infastidì e che fa della spettacolarità, dell’avventura e degli effetti speciali il proprio punto di forza: dopo otto anni trascorsi nella civiltà al fianco dell’amata Jane (interpretata dall’attrice australiana Margot Robbie), una nuova avventura richiama Lord Greystoke in Africa. Il regno di Leopoldo del Belgio, sommerso di debiti, ha un piano di cinico sfrut-
punto di voler pensare a un altro mestiere), ma certo il fatto di essere stato fidanzato con l’attrice Kate Bosworth (ex compagna di Orlando Bloom) non lo ha tenuto poi così lontano dai riflettori.
Dal giugno 2015 Skarsgàrd è legato sentimentalmente alla modella conduttrice Tv inglese Alexa Chung.
Ambientamento nel Congo: distruzione dell’ambiente e schiavismo. E a smascherare di fronte al mondo questo disegno, non può essere che Tarzan. Così Lord Greystoke parte assieme a Jane e a un politico del governo americano, il nero George Washington Williams (Samuel L. Jackson), non sapendo di essere caduto
Insomma, con queste credenziali, Alexander non ha dovuto faticare troppo per dimostrare di possedere i cosiddetti numeri per vestire il doppio ruolo di re della giungla e quello di John Clayton
Ecco dunque servita l’ultima avventura dell’uomo scimmia, che la
magia del cinema ambienta nel Continente Nero, ma che, in realtà, grazie agli effetti speciali computerizzati, è stata girata quasi interamente negli studi di Leavesden in Inghilterra, senza nemmeno utilizzare animali veri. Tutte le creature, dai gorilla ai leoni agli elefanti, sono infatti stati portati in vita, in forma sorprendentemente realistica, grazie agli effetti speciali della grafica computerizzata. «Sono state messe a punto tecniche per la creazione pellicce, piume e pelle», spiega il supervisore agli effetti visivi Tim Burke. «Ma diventa complicato quando ci si confronta con qualcosa di così grande, vale a dire dover riprodurre un elevato numero di elementi in molte scene. Solo negli ultimi anni si è provato a realizzare qualcosa di questa difficoltà, avendo la sicurezza di poterlo realizzare». E così lascia a bocca aperta vedere Tarzan abbracciare una leonessa che fa le fusa o vederlo combattere con un gorilla inferocito.
Per trasformarsi in un Tarzan verosimile (e per la felicità delle fan) Alexander Skarsgàrd si è dovuto sottoporre a un duro allenamento fisico che ne ha accentuato la muscolatura. Lo spiega il suo allenatore Magnus Lydgback: «Abbiamo iniziato con i pesi e sessioni di allenamento aerobico nella nostra palestra mobile sul set. Ma quando si interpreta qualcuno come Tarzan, che deve essere muscolarmente definito e deve comunque muoversi nella giungla come una pantera, non si deve lavorare solo con gli attrezzi in palestra. Quindi abbiamo fatto anche nuoto, corsa, boxe e arti marziali». Conferma il regista David Yates: «Alex non si è mai fermato. Si allenava per due ore all’inizio della giornata e anche alla sera. Ha fatto tutto quanto necessario per essere il Tarzan perfetto».
La concorrenza, nella storia del cinema, è in effetti agguerrita: tanti, alcuni mitici, sono stati i Tarzan della storia del cinema. Basti pensare a Johnny Weissmuller, olimpionico di nuoto, interprete di dodici pellicole tra il 1932 e il 1948, Lex Barker, che ne proseguì le imprese dal 1949 al 1953, Gordon Scott che resse la staffetta fino al 1960, fino ad arrivare al celebre Christopher Lambert di Greystoke (nel 1984), per molti anni il Tarzan sex symbol ineguagliato. Senza contare le parodie come Tototarzan del 1950. Il nostro Totò napoletano non era certo aitante come quest’ultimo Tarzan svedese, ma in quanto a sangue blu, un principe (de Curtis) batte un conte (Greystoke).
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