E adesso quest’intervista a Joe Bastianich che è il conduttore di master chef quattro insieme a Carlo Cracco e Bruno Barbieri . In un libro ammesso tutto su se stesso
“Giuseppino da New York all’Italia: storia del mio ritorno a casa”
racconta davvero chi è nel profondo Joe Bastianich. Ovvero un ristoratore di fama internazionale e giudice attivo di master chef il talent culinario in onda il giovedì sera su sky uno per il quarto anno consecutivo
“in questa edizione sono più buono dai”
visto lo incontra in esclusivo alla Mondadori di Milano su una magnifica terrazza vista d’uomo, impeccabile nell’abbigliamento con tanto di fazzoletto nel taschino. A colpire è la sua cura maniacale di dettagli. Tutto normale e tutto prevedibili se sappiamo di avere davanti quel immergere italo americano con decine di ristoranti in giro per il mondo tutti curatissimi, tra cui i leggendari babbo e del posto a new York. Quel businesmen di grandi capacità e avvedutezza, stimato dal patrono Eataly Oscar Farinetti, al punto da volerlo come socio per il Nord e sud America ma che ancor oggi si sente un contadino
Joe Bastianich il libro è incentrato sulla sua famiglia
“la famiglia luogo in cui mi sento protetto finalmente a casa. Il libro racconta la mia storia d’amore con l’Italia, parla di me e della mia famiglia ed è dedicato ad un sergente di ferro, mia nonna materna un ex maestra che oggi ha novantaquattro anni, vive nel Nord e parla dialetto istriano. E mi chiama ancora Giuseppina. I miei vecchi, a scuola, avevano campi di grano e il bestiame e producevano olio e vino. La loro attività inizio con la seconda guerra mondiale, quando l’Istria fu ceduta alla Jugoslavia e il loro divennero profughi: scapparono negli stati uniti senza un soldo in tasca e con due figli per mano, mia madre Lidia e mio zio Franco, per reinventarsi e ci sono riusciti”
Joe Bastianich come è composta la sua famiglia oggi
“siamo io, mia moglie Deanna e i nostri figli Olivia la più grande , Ethan e Miles. E poi mia sorella Tania, mia nonna e mia mamma Lidia, chef amatissimo della televisione americana e autrice di libri di cucina: ha contribuito enormemente a far conoscere la cucina regionale italiana negli Stati Uniti. Il suo ristorante il Felidia a Manhattan ottenne una recensione tre stelle sul New York Times sei mesi dopo l’apertura”
quali sono i suoi ricordi di infanzia
“a casa mia c’era una vinto la sul focolare in qualsiasi momento della giornata e i vezzi erano sempre appannati dalla condensa. Tornando da scuola mi investiva un muro di vapore che sapeva di soffritto o di minestra o di stufata di fagioli. Piccole cose che mi facevano sentire amato. E poi c’erano gli unici ad avere un morto e una serra in cui non mancava mai il radicchio triestino, allora introvabili, come la maggior parte dei prodotti italiani. Attraverso il cibo mia madre Lidia cercava di creare le memorie di ciò che aveva lasciato indietro”
oggi comunica l’eccellenza del nostro paese nel mondo ma fino alla prima adolescenza il suo è stato un atteggiamento di odio verso l’Italia
“se volevo essere americano al 100% e vogliamo tutto quello che mi ricordava l’Italia, dall’accento marcato dei miei genitori al panino con la trippa che trovavo nel porta pranzo. Col tempo, studiando e viaggiando ho cambiato visione e ho cominciato ad apprezzare le eccellenze nel cibo, nel vino, dell’arte, nella musica e nella cultura tanto da lasciare un lavoro da broker a Wall Street per avventurarmi nella ristorazione e sono venuto in Italia a imparare”
Joe Bastianich l’Italia come opportunità di lavoro
“è un ritorno alle origini, alla nostra storia agricola ed enogastronomica. Il progettoOrsone, a Cividale del Friuli è il nostro primo ristorante, taverna bed and breakfast . La tenuta è immersa nei vigneti. L’acquisto all’epoca è stata una follia, ma oggi è il nostro fiore all’occhiello. La cucina è italo americana e le materie prime seguono il ritmo delle stagioni. È un ambiente di campagna ma elegante”
intervista da Visto. Sito ufficiale di Joe Bastianich