E adesso ad un girno dalla partita della nazionale contro l’Uruguay è quasi obbligo parlarvi di Mario Balotelli, insomma facciamo un pò di gossip brasiliano. Il calciatore che ci ha portato alla vittoria. Un gesto che ha fatto infuriare tutti i giornali inglesi dei sudditi di Sua maestà la regina britannica Elisabetta, che si sono sentiti ovviamente presi in giro ma che Mario Balotelli ha fatto tante volte anche quando giocava nel regno unito al fine di zittire i suoi detrattori.
Per zittire tutti tranne una persona, l’unica che può permettersi di comandarlo e sgridarlo come se fosse un ragazzino ossia sua madre Silvia. Perché un bimbo lasciato non dimentica come il centravanti azzurro aveva confessato al giornale inglese TIME sulla cui ambita copertina super Mario Balotelli era apparso lo scorso anno. Un bimbo abbandonato non riesce a superare le sofferenze passate, e tanto meno la donna che lo ha accolto tra le sue braccia quando aveva due anni dandogli la vita una seconda volta. Si perché quel bambinetto che lo scorso 14 giugno ha fatto esultare tutta l’Italia e che è divenuto un idolo anche in Brasile era nato con una malformazione all’intestino. Primogenito di una coppia del Ghana trasferitasi in Italia a caccia di fortuna. Mario è nato a Palermo il 12 agosto del millenovecentonovanta poco più di un mese dopo le notti magiche dei mondiali dell’Italia. È un giovane che non sorride, che sta male ha una malformazione all’intestino bisogna intervenire subito così passa un anno intero in ospedale ma la famiglia non ha soldi per le cure. La famiglia si trasferisce dalla Sicilia in un alloggio fatiscente nel bresciano e i genitori di Mario si rivolgono all’ assistenza dei servizi sociali che consigliano di darlo in affidamento ed è fra le braccia materne di Silvia Balotelli e del marito Franco che si spalanca una nuova vita per il calciatore. Mario diventa Balotelli e i precedenti genitori escono dalla sua vita, un’assenza che per il calciatore non perdonerà a lungo
“per sedici anni no ho neanche ricevuto una loro telefonata per il mio compleanno”
un ragazzo abbandonato non lo dimentica. Silvia e Franco di quel piccolo bambino malaticcio chiedono subito l’affitto che rinnoveranno ogni due anni fino alla sua maggiore età in quanto i genitori naturali mai hanno dato l’assenso all’adozione. Mamma Silvia senza di loro non so se sarei diventato un calciatore ha detto l’attaccante lo scorso anno in realtà come stregato dal fratello Giovanni a concita de Gregorio
“da piccolo i miei lo portavano a nuoto, ginnastica, gli facevano fare anche due sport al giorno. Qualunque cosa purché si stancasse. La prima cosa che ho saputo di lui e che faceva la pipì dentro gli zaini degli altri bambini. Non avevamo ancora dieci anni “
con la sua prima squadra di calcio il San Bartolomeo non era andata meglio a sette anni dopo poche settimane era stato rimandato a casa in quanto non rispettava le regole e le mamme degli altri bambini giocatori si erano lamentati. Anni dopo durante la partitella di prova con l’Atalanta sputerà addosso all’altro. Poi c’era il colore della pelle più scura di quella degli altri ragazzini. A scuola rammentano i compagni e le maestre si lavava le mani con l’acqua bollente per cercare di farli diventare bianche e si dipingeva la pelle di rosa con i pennarelli.
“Mi ha chiesto più di una volta se è anche il suo cuore dentro era nero”
ha spiegato la maestra Tiziana alla de Gregorio a proposito di quell’alunno terrorizzato dall’idea di tornare in Africa
“mi ricordo che a una ricreazione un giorno gli demmo come a tutti una banana. Uscì di corsa dalla mensa arrabbiatissimo”
ben presto a quindici anni conosce anche il razzismo negli stadi i primi ululati arrivano dalle tribune di Padova, nell’esordio con la maglia del Lumezzane. Un bambino abbandonato e insultato non dimentica. Ma c’è sempre il caldo abbraccio di mamma Silvia in cui si rifugerà. Lei che vorrebbe vederlo giocare a pallacanestro, sport ritenuto più conciliabile con lo studio. Lei che, durante i viaggi in lungo e in largo nella pianura padana per portare Mario da un provino all’altro i fa studiare le tabelline la storia e la geografia. Così nel luglio del duemila e dieci arriverà anche il diploma di ragioneria. Ma ormai Supermario ha spiccato il volo verso il calcio che conta: prima all’Inter poi il Manchester si si. Ballo ha lasciato la città dove è cresciuto, ma mamma Silvia va a mettere ordine fare pulizia dei dipartimenti dove figlio abita: una volta settimana Milano con una frequenza leggermente minore in Inghilterra. Proprio Manchester mare sia pacifica con i suoi genitori naturali riapparse nella sua vita ma Cusani dal fuoriclasse di averlo fatto solo per solchi, quando lui nel frattempo era divenuto famoso facoltoso. È la madre naturale russo a trasferirsi a lavorare in un mercato inglese assieme alla famiglia anche l’per stare vicino al figlio persocento che ha seguito Balotelli oltremanica. Ma per Mario la vera mamma è e resterà sì. A quest’ultima che non vede l’ora che il suo bimbo metta la testa a posto e si faccia una famiglia tutta sua, un anno esatto fa Mario ha presentato la sua promessa sposa Fanny Neghesha. E questo vale più di qualsiasi anello di casa. Intervista tratta dalla rivista visto a Mario Balotelli.
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