Ed eccoci qua ancora una volta a raccontarvi di una vittoria che non ci è assolutamente piaciuta ossia quella di Gerardo Pulli ad Amici di questa edizione, non ci è piaciuta perchè sinceramente non la condividiamo e ribadiamo che a nostro avviso in un talent dovrebbe vincere un talento e non un emozionatore di bambine votanti e spendenti quantità di soldi esagerate al televoto, insomma nella scuola c’era molto meglio di Gerardo Pulli, compresa la sua fidanzata , ma Maria ha voluto lui e ha voluto stupirci ancora, certo ci rimane da capire che senso abbia la sua vittoria, a questo punto si puo’ prendere tranquillamente una persona per strada e fargli vincere la trasmissione, finita questa nostra amara riflessione vi lasciamo all’intervista che davidemaggio ha fatto a Gerardo Pulli
Com’è passare da illustre sconosciuto a giovane promessa della musica?
Oggi è facile diventare famosi: esci di casa, uccidi tre persone e lo sei. Per me non conta l’esser popolare ma la passione. Poi non è che facendo Amici si diventa qualcuno.
Però hai un album in classifica, quello è sicuramente un primo passo…
Sì. Sono felicissimo perché prima di andare ad Amici il mio obiettivo era di esser ascoltato.
Da cosa nasce questo impellente bisogno di essere ascoltato?
Io ero uno che non parlava tanto. Per questioni caratteriali ero sempre chiuso nel mio guscio, uscivo poco e rimanevo chiuso in cameretta. Con le canzoni dico quello che non riesco a dire di persona. Se facciamo una cena in quattro e qualcuno fa una domanda a tutti, io non rispondo per non mettermi in mezzo. Io parlo scrivendo.
E non hai pensato che l’esperienza ad Amici poteva farti apparire per quello che non sei?
Il mio carattere è fatto male, sono timido e faccio fatica a socializzare con le persone, però se qualcuno mi chiede qualcosa mi piace parlare come in questo momento.
Allora il Gerardo che porta scompiglio è solo una leggenda metropolitana?
Dipende. Se vengo toccato cambia tutto. Quando devo dire una cosa la dico, a prescindere da dove mi trovo. E’ un’esigenza esistenziale che ho.
In riferimento alla tua canzone, Scacco Matto, hai detto: “Non mi piace comunque parlare di politica, piuttosto sono consapevole che viviamo in una finta democrazia”. Spiega…
Non credere che io sia contradditorio, probabilmente per te sono uno stupido ma in realtà sono una persona che osserva e pensa tanto. Quello che dico scaturisce da un ragionamento preciso. Penso tanto al sistema, potrei parlare della società per ore. Dico sempre la mia, a prescindere dal rischio di passare per cretino. Almeno così non ho il rimpianto di non aver detto cose che volevo dire.
Il tuo sembra quasi un pensiero nichilista…
Se tu non lo condividi, sarà perché sei soddisfatto della tua vita.
Era una deduzione imparziale…
Faccio un esempio: sono un padre di famiglia, mi alzo, faccio colazione, accompagno mio figlio a scuola e vado a lavoro. Si fa tutto questo perchè nella vita devi fare dei compromessi – come lavorare per far mangiare la famiglia – e lo si fa con cronometro alla mano perché devi sempre rispettare degli orari. Per quanto un ipocrita possa dire che siamo liberi, noi non lo siamo affatto. La politica è una cosa molto relativa, basata sulle cose materiali, non c’è più un’ideale reale. Il popolo ha perso ogni voce in capitolo.
Anche tu non ti senti libero?
Nessuno di noi è libero. Si può cominciare ad essere liberi quando si inizia a pensare a se stessi che è una cosa che le persone non fanno più. Come dice Nietzsche, la ricerca del superuomo si raggiunge, o si inizia a raggiungere, quando sei da solo e pensi a te stesso. Così c’è un’evoluzione spirituale notevole, proprio come direbbe Nietzsche.
Altri filosofi ti direbbero che l’essere è relazione…
Certamente, l’essere umano ha fondato la società per essere minimo in due. L’uomo è solo, anche l’amore è un sentimento che si prova per sentirsi meno soli. E’ banale ma noi abbiamo bisogno del gregge. La società è nata da un gregge fatto di persone sole che si sono messe insieme per comunicare. Oggi questa cosa si è un po’ persa perché siamo diventati dei numeri. I più grandi per il sistema non ti conoscono per nome e cognome ma per il numero della carta d’identità.
Sei religioso?
Dipende da cosa intendi per religioso.
Tu cosa intendi?
Secondo me la religione è la politica di Dio, quindi priva un po’ di libertà. Io penso che la fede ce l’hanno tutti – questa è una mia riflessione personale -; non esiste un uomo che non ha fede in qualcosa. Inconsapevolmente siamo spinti a credere in qualcosa più grande di noi, anche quello che si definisce ateo ha dei sogni e immagina un futuro più grande di lui.
Perché eri diffidente verso la televisione?
Ero uno stupido. Come un bambino di 5 anni che va a cena con i genitori e non vuole mangiare le verdure perché ha sentito che fanno schifo. Vivendola dall’interno, ho capito che la tv è la realtà nella realtà, è una cosa geniale, è la tridimensionalità della comunicazione perché può dare, con trasmissioni come Amici, dei messaggi sociali importanti. Peccato che le persone ascoltano poco e partono prevenute. Tanti banalmente possono criticare Amici e i suoi partecipanti ma io sono un ragazzo come tanti che vuole fare musica. Mi fa male essere etichettato con un’etichetta che non esiste, come dire che un ragazzo è gay. Sono solo pregiudizi. Un messaggio che fa passare Amici è che se lotti e ti impegni alla fine qualcosa la avrai.
Però molti hanno colto nella tua vittoria un messaggio negativo. Si è detto “Ha vinto Gerardo perché è un personaggio, non perché è il più bravo”…
Innanzitutto, le persone prima dovrebbero chiarire cosa vuol dire bravo e non bravo, cosa vuol dire giusto e sbagliato, bello e brutto.
Al di là di questo, il messaggio che è passato ad alcuni è quello…
Allora dico a queste persone che non sono altro che degli alienati sociali, che prendono le cose con superficialità, a partire dalle loro vite, perché se prendono le piccole cose con superficialità lo fanno anche nelle cose più grandi.
Alessandra Amoroso ha dichiarato che tifava per Carlo Alberto, tu non eri il suo preferito e ti vedeva come un personaggio…
Io credo che ogni persona possa esprimere un giudizio e ognuno deve essere rispettato. Questo è un discorso da gossip provinciale, perché non ha senso, Alessandra ha detto quello che pensava e ha fatto benissimo.
Lei ha fatto bene, ma ciò non toglie che ci si può rimanere male…
Già il fatto che qualcuno abbia espresso un’opinione su di te deve farti piacere.
Vuoi dire: “basta che se ne parli”?
Normalissimo non piacere tutti.
E’ vero che sogni di scrivere per Emma Marrone?
Sogno di scrivere e basta. Non c‘è un artista in particolare con cui vorrei collaborare. Ci sono tanti che fanno la musica che mi piace, tra gli ex di Amici apprezzo molto Pierdavide Carone.
Perché hai mandato una mail a Giancarlo Magalli?
Non sapevo più chi a scrivere, ho mandato mail a tante persone, avevo talmente tanta fame che ho tentato Amici.
Dovevi fare la maturità quest’anno…
Sì, dovevo completare il liceo scientifico, ma ora mi rifiuto assolutamente di comprare il diploma. Per me la cultura non si compra. Piuttosto preferisco avere la terza media. Se dovessi prendere il diploma è perché frequento l’anno scolastico come tutti.
Sarà un po’ difficile forse…
Di facile e di difficile non c’è niente, ci sono le cose che vuoi fare e quelle che non vuoi fare.
Cos’è che non vuoi fare?
Non so, devo ancora trovarle.
Il percorso naturale per molti ex talent è Sanremo. Ti piacerebbe?
Sì certo.
Hai un modello musicale di riferimento?
Io ascolto tutta la musica, non ho un preferito. Da Vivaldi a David Guetta mi piace tutta la musica.
Paura di rimanere poco credibile in quanto ex talent?
Voglio solamente che la gente mi ascolti e questo dipende in primis da me.
Sei ancora felicemente fidanzato con Valeria (Romitelli, ndDM conosciuta all’interno del talent)?
Sì, ma preferisco non parlare della vita sentimentale e privata. E’ una libertà che mi posso prendere.
Dove sarai tra 10 anni?
Non ne ho idea, a me comunque piace decidere giorno per giorno.
Fonte intervista davidemaggio.it